In Basilicata, a Potenza, una donna, Maria Garramone, è stata condannata dal Tribunale del capoluogo lucano a 2 anni e 8 mesi di reclusione per abuso dei mezzi di correzione o disciplina e maltrattamenti, in relazione al suo insegnamento in un istituto scolastico di scuola media di Banzi, in provincia di Potenza.
Il caso scoppiò tra gli anni 2010 e 2012 in alcune classi di scuole medie, per la donna erano stati chiesti 3 anni di reclusione e da quanto emerso dalle indagini, in questi lunghi anni passati, l’insegnante avrebbe minacciato, ingiuriato e percosso alcuni suoi alunni, anche con problemi fisici, e addirittura, in alcuni casi avrebbe rivolto in classe minacce riferite anche ai parenti degli stessi ragazzi colpiti da ingiurie.
Da quanto appreso in quest’altra storia per niente gratificante non solo per l’insegnante, ma anche per le stesse istituzioni scolastiche che, pur non colpevoli di ciò, hanno concesso un lavoro molto particolare ad una persona non meritevole, vista, ovviamente, la condanna.
Le indagini, ricordiamo, furono avviate sulla base di alcune segnalazioni partite da un gruppo di genitori, che, tra l’altro, in seguito si rifiutarono anche di far entrare nelle classi i propri figli e ora, chissà, forse questa condanna potrebbe soddisfare almeno in parte i danni subiti dai tanti coinvolti in questa ennesima pessima storia che vede in causa ancora persone innocenti, come i ragazzi in particolare, che sono il nostro futuro.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale