La Polizia di Stato di Matera, all’alba di oggi, lunedì 27 marzo, ha arrestato sei persone tra i 25 e 29 anni di età, tutti del posto, a conclusione di un’indagine svolta dalla Squadra Mobile materana che ha fatto luce su alcuni episodi di aggressione ai danni di un cittadino della Costa d’Avorio, regolarmente immigrato in Italia.
I provvedimenti cautelari restrittivi sono stati notificati e adottati dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera nei confronti di cittadini materani di età compresa tra i 25 e 29 anni, tra loro anche un giovane di origine albanese, e le porte del carcere si sono aperte per G.B., V.C. e V.C., mentre agli arresti domiciliari sono finiti D.B., G.D. e M.E.
Le indagini svolte, hanno accertato, secondo gli investigatori, che, a partire dalla scorsa estate, e sino alla fine dello scorso anno, l’immigrato ivoriano, 30enne, regolarmente in Italia dal 2011, manovale edile, subiva ricatti e violenze dal gruppo di giovani che aveva lo scopo di sottrargli del danaro.
Le somme, che si aggiravano sino alle 40 euro per volta, erano buona parte del guadagno giornaliero necessario alla sua sussistenza.
Sono stati almeno sette gli episodi di aggressioni verificatisi intorno a un locale del centro cittadino del capoluogo lucano, ritrovo degli aggressori e per la vittima, che molto spesso era anche costretta a offrire consumazioni al bar, oltre che a subire aggressioni e durante un pestaggio, ha riportato ferite lacero contuse alle labbra e la rottura di diversi denti e in quell’occasione gli è stata anche mostrata un’arma per incutergli più paura.
Nel corso delle perquisizioni effettuate contestualmente agli arresti, nell’abitazione di G.B., sono state trovate e sequestrate due pistole giocattolo, senza tappo rosso, perfette riproduzioni di armi e nell’estendere le perquisizioni anche a casa di altre persone, non interessate alle misure cautelari, è stato trovato un vero e proprio arsenale.
Era costituito da numerose armi, perfettamente funzionanti, tra cui 5 pistole, una P38, una 7.65 modificata, 3 pistole d’epoca, un silenziatore, 16 cartucce, 48 bossoli e 5 coltelli.
I sei, dovranno ora rispondere di estorsione aggravata in concorso ed alcuni anche di lesioni aggravate, tentata violenza privata e detenzione illegale di armi.
Intanto, le indagini della Squadra Mobile materana, proseguono per accertare che non vi siano altri episodi del gruppo, oltre al caso scoperto e se qualcuno ne è rimasto vittima o è a conoscenza di altri fatti analoghi.
L’operazione è stata eseguita dal personale della Squadra Mobile, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Potenza e Unità Cinofile Antidroga della Polizia di Stato, provenienti dalla Questura di Bari, e Unità Cinofile Antiesplosivo dei Carabinieri, provenienti dal Comando Legione Basilicata di Potenza.
Tutti i dettagli, sono stati forniti nel corso della mattinata, nella Questura di Matera, durante una conferenza stampa.
Rocco Becce
Direttore Editoriale