A Potenza, martedi prossimo, 4 aprile, alle ore 16.00, presso la sede del “Circolo Silvio Spaventa Filippi“, in piazza Vittorio Emanuele II 2/3, nel corso di una conferenza stampa, sarà presentato l’ultimo volume di Albino Rossi “Impara a perdere” (Creged editore) in cui l’autore ripercorre il suo cammino spirituale e la sua esperienza di uomo e amministratore locale in una società complessa, in cui spesso regnano ingiustizie e incomprensioni, dove nasce il suo disagio in una realtà che sembra aver smarrito i punti cardinali di orientamento morale, politico e civico, che rimanda al bisogno dell’autore di esprimere la sua profonda delusione.
Albino Rossi è stato dirigente del PSI di Basilicata dal 1973 al 1992, vice segretario regionale dal 1984 al 1992 e dal 1978 al 1983 è stato sindaco della città lucana di Latronico, oltre ad autore di moltissime pubblicazioni, ha iniziato a scrivere “Impara a perdere” nel 2004, a seguito di un incontro con un frate al quale confidò le sue umane ed egoistiche preoccupazioni, e dal quale ricevette il prezioso consiglio di imparare a perdere, “ma imparare a perdere non significa rassegnazione supina – scrive Agostino Superbo, Arcivescovo Metropolita Emerito di Potenza, Marsico Nuovo e Muro Lucano, nella prefazione al volume – ma è una grande decisione dettata da coraggio e speranza”.
Sono presenti nel volume anche alcune riflessioni di Egidio Giordano, Cavaliere della Repubblica e Saggista di storia locale, e il commento di Vittorio Russo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro.
Nel testo, inoltre, le vicende umane si intrecciano con la storia politica regionale nel tentativo di trovare un’univoca chiave di lettura, in cui fondare qualsiasi giudizio o mera interpretazione dei fatti sulla verità.
“Si tratta, dunque, di un lavoro finalizzato a costruire elementi che devono servire per impostare un impalcato che deve reggere al confronto con chi, con onestà intellettuale, la pensa in modo diverso – afferma Rossi nella sua opera.
Il confronto pacifico e la presa di coscienza del fatto che un atto di perdono è di gran lunga più educativo di qualsiasi punizione, rispondono al vero imperativo morale costituito dall’amore che spinge l’uomo ad agire correttamente.
Nella vita occorre andare avanti sempre con spirito di sacrificio e forza di volontà ricordando l’avvertimento che Michele Speranza rivolge ad Albino Rossi che “nella vita si può perdere tutto, fuorchè la dignità di essere uomini”.
Redazione