La Compagnia Teatrale “Abito in Scena“, prosegue le repliche di “Come fa a fumare questa roba?”, tratto dai testi A. Cechov e A. Nicolaj, che prende vita dal progetto di compagnia Trilogia del tabacco e vedrà in scena Monica Palese e Leonardo Pietrafesa, anche in veste di regista.
Due autori, uno russo e uno italiano.
Due attori, due personaggi, vite che si incontrano, si contrappongono.
Un continuo cambio di prospettive sia sceniche che drammaturgiche. Storie di uomini e donne nel loro svelarsi.
Un giorno un uomo e una donna si incontrano per caso in uno scompartimento ferroviario e, come succede spesso fra due sconosciuti, iniziano a raccontarsi le loro vite.
Nasce un dialogo arguto, serrato e pungente, sulle vanità, sui desideri insoddisfatti, sulla vita stessa, con i suoi momenti comici e drammatici, sino a disvelare, con la “Natura enigmatica”, gli aspetti imprevedibili della natura femminile.
Nel secondo atto, un’atmosfera da noir. Una donna è pronta a farla finita, quando ecco arrivare un uomo a fermarla. Si apre un confronto, ironico e surreale, tra due personalità molto differenti che capovolgerà in modo imprevedibile le carte in tavola.
Uno spettacolo che sarà presente a Perugia, il prossimo 23 aprile, già proposto in Teatro con un’allestimento che viene portato in spazi alternativi, una scelta artistica che riflette e testimonia un percorso che la compagnia segue gia da molto tempo e dopo una ripresa del lavoro il 18 febbraio in forma di Teatro d’appartamento, la pièce si è sviluppata sempre più come “Teatro di luoghi altri”, così ama definirla la Compagnia, toccando Andria, Ancona e a giorni anche Perugia, con una tournée che si concluderà nel mese di maggio con un’ultima data a Genova.
Tutto, quindi, si trasforma, ed anche uno stesso lavoro muta in base al luogo.
L’interesse della compagnia è quello di lavorare con testi, anche classici, ma che per la particolarità della messinscena assumono sempre una veste nuova, a volte subiscono una necessaria e stimolante riscrittura.
Il rapporto attore-spettatore è così molto stretto ed unico, con un’azione creativa che diventa anche un modo per avvicinare sempre di più gli spettatori al Teatro, anche poi con la curiosità di vedere il lavoro in uno spazio più convenzionale.
Redazione
Direttore Editoriale