Opera nel settore della riabilitazione ed è accreditata con il sistema sanitario regionale che offre servizi di riabilitazione estensiva con particolare attenzione all’età evolutiva e da anni, però, versa in condizioni economiche gravi.
Stiamo parlando dell’AIAS–ONLUS di Potenza, un’associazione di promozione sociale, nata sotto l’egida del Presidente della Repubblica Italiana, presente, in Basilicata, sin dall’anno 1970 nel settore dell’assistenza sociale e socio sanitaria, con l’azienda sanitaria di Potenza che non ha versato una parte dell’ammontare economico pattuito per le prestazioni sanitarie già erogate in violazione del contratto giuridico stipulato tra le parti.
L’organizzazione sindacale provinciale FIALS POTENZA, da sempre impegnata alla tutela del principio del dettato costituzionale di cui all’art. 32, nonchè della dignità dei professionisti operanti presso la stessa associazione, evidenzia la scarsissima attenzione da parte degli organi istituzionali regionali e con essa alle erogazioni delle prestazioni sanitarie rivolte alle fasce più deboli della popolazione lucana.
Lo scorso 31 maggio, invitati dalla direzione dell’AIAS a discutere della grave situazione venutasi a creare a seguito degli impegni non rispettati dalla Regione, l’organizzazione sindacale, sempre attenta a tali problematiche, ha invitato le istituzioni preposte ad enunciare in modo chiaro, ma sopratutto definitivo, le intenzioni sull’associazione ed a rispondere alle seguenti domande:
a) quali strategie pensano di adottare alla luce del riordino della sanità lucana ai sensi della recente legge regionale n. 2?;
b) quali impegni di ordine finanziario intendono elargire nella nuova proposta di contratto?;
c) se è vero che sussistano diseguaglianze nell’erogazione delle prestazioni nei diversi ambiti territoriali?;
d) quali, i criteri soggettivi e oggettivi della ripartizione degli utenti all’interno degli ex art.25 e 26?
Alla luce delle domande sopra esposte e di tante risposte ancora non pervenute, la FIALS POTENZA ha promosso un intervento sul tavolo tecnico regionale al fine di porre fine ad una questione che va avanti da troppi anni con il solo intento di garantire la salute ai cittadini lucani ed evitare eventuali licenziamenti del personale operante presso l’AIAS, in modo, forse, da cancellare anche la ben nota frase “una storia infinita”.
Redazione
Direttore Editoriale