“Anche i giovani Atenei, come quello della Basilicata svolgono un ruolo necessario nel dare al nostro Paese una moderna e rinnovata infrastruttura della conoscenza, della formazione, della ricerca e dell’innovazione, ma oggi la nostra università paga gli effetti di una politica verso il sistema universitario, messa in atto già da diversi anni, che lo ha diviso, lo ha messo in competizione, distribuendo il sostegno statale in modo non equo, creando disparità artificiose”.
È questo uno dei passaggi dell’intervento della Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, nel corso della cerimonia di inaugurazione della Cattedra “Jacques Maritain” che si è svolta nella giornata di oggi, lunedì 17 luglio, nella città dei Sassi di Matera, presso l’Auditorium E.R. Duni, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, del sindaco della città, Raffaello De Ruggieri, del Capo di Gabinetto del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, il Lucano Giampaolo D‘Andrea, del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, del presidente del consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica e di Gennaro Giuseppe Curcio, Segretario Generale dall’Istituto Internazionale “Jaques Maritain” di Roma.
Secondo la Rettrice è quindi “necessario modificare le regole del costo standard, o intervenire in modo mirato per salvare il nostro e altri Atenei che oramai rischiano il default, dal 2009, infatti, i tagli – ha aggiunto Aurelia Sole – sono stati applicati in modo trasversale, in tempi recenti, l’adozione di un costo standard, dichiarato incostituzionale, ha portato il nostro Ateneo a una perdita di risorse continua e a una situazione non più sostenibile, nonostante il positivo e a questo punto vitale, supporto regionale”.
Non poteva esserci modo migliore di celebrare il fascino delle tradizioni e degli antichi mestieri che donare al Presidente Mattarella un omaggio speciale che ha ricevuto dalle istituzioni regionali una scultura in bronzo di grande valore simbolico.
L’opera raffigura la Dea Enotria, antica colonia della Magna Grecia, dove oggi è posta la Basilicata.
La leggenda narra che re Italo decise di stabilirsi in questo luogo pieno di bellezza, ribattezzandolo con il nome di Italia.
Autore del particolare manufatto, Antonio Saluzzi, artista Lucano che vive e lavora nel comune di Acerenza, in provincia di Potenza che da anni, fonde e scolpisce il metallo con una tecnica millenaria che risale ai tempi dell’Antica Grecia, utilizzando elementi semplici e allo stesso tempo impareggiabili per unicità, come la sola terra e i carboni.
Grande appassionato di storia Sacra e antica, l’artista Saluzzi ha realizzato numerose opere in Italia e alcune sono arrivate sino in Cina, a Hong Kong.
Nel 2015, il suo lavoro, Phoenix, è stato selezionato per la prestigiosa mostra d’arte contemporanea internazionale “Florence Biennale” che si svolge in Toscana, a Firenze.
Prima in Italia e intitolata al filosofo francese del “bene comune” e dell’Umanesimo integrale, la Cattedra avrà sede a Matera ed è stata promossa dall’Università della Basilicata e dall’Istituto Internazionale “Jacques Maritain” di Roma.
“Sarò sempre lieto di tornare in Basilicata e quella di ricordare il presidente Emilio Colombo, potrebbe essere una di queste occasioni”, ha aperto con queste parole, salutato da un lungo applauso dei presenti, il suo discorso alla cerimonia di inaugurazione della Cattedra “Jacques Maritain”, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.
L’invito a tornare il prossimo anno in Basilicata per celebrare lo statista Lucano è stato rivolto al Presidente Mattarella dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella che, nel suo discorso, ha detto “Oggi, lei visita la città Capitale Europea della Cultura nel 2019, il 23 luglio del 1950, Alcide de Gasperi, compì identica visita, accompagnato dal giovane Sottosegretario all’Agricoltura, Emilio Colombo e Matera, in quel tempo, fu considerata vergogna nazionale e fu proprio Togliatti in un comizio a definirla tale”.
“Sono passati 70 anni ed oggi – ha aggiunto Pittella – Matera è orgoglio del Paese, anche grazie alla legge sui Sassi, che porta la firma di un europeista convinto e di un meridionalista autentico, nostro conterraneo con il quale lei ha avuto modo di condividere esperienze di governo, il compianto Emilio Colombo e sento di chiederle, a nome di un popolo intero, di ritornare in Basilicata il prossimo anno e con noi di ricordare la figura e l’opera del compianto statista Lucano”.
“Una società senza memoria non ha futuro. La storia – ha concluso il governatore della Regione Basilicata, Marcello Pittella – si scrive con il mutare degli avvenimenti ed ha bisogno della memoria per essere trasferita, stiamo, infatti, provando a scrivere la nostra, nella trinomia “passato, innovazione e sperimentazione”, utilizzando le buone pratiche nell’ambizione di essere compartecipi del futuro di un Paese decisi ad abbandonare lo “scoraggiamento militante” per abbracciare quello del coraggioso riformismo”.
La giornata a Matera del Presidente Sergio Mattarella è iniziata ammirando gli antichi rioni Sassi. “Da un balcone di questo storico edificio – ha detto il Presidente della Repubblica rivolgendosi al pubblico che gremiva l’Auditorium – ho potuto vedere ancora una volta questa sintesi fra cultura e abitati che rende Matera unica e la fusione fra città e natura è insieme causa e risultato del senso di comunità così forte e che così bene racconta Adriano Olivetti, senso di comunità che ha permesso a questa città di diventare da capitale del mondo contadino, Capitale Europea della Cultura 2019”.
Nel pomeriggio, il Presidente Mattarella, accompagnato dal presidente della Regione Marcello Pittella, e da altre autorità locali e regionali ha visitato il Palombaro Lungo, esempio della raccolta delle acque che ha permesso a Matera di conquistare il riconoscimento Unesco, e il Centro di Geodesia spaziale “Giuseppe Colombo”.
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