In Basilicata, a Castronuovo Sant’Andrea, in provincia di Potenza, nelle sale del “MIG” (Museo Internazionale della Grafica) della Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier “Guido Strazza”, situata nel Palazzo dell’Antico Municipio, in piazza Guglielmo Marconi 3, sarà inaugurata sabato prossimo, 30 settembre, alle ore 19.00, la mostra antologica, corredata da cataloghi, immagini, documenti, video, che resterà aperta sino al 9 dicembre prossimo, curata da Giuseppe Appella che raccoglie 80 opere grafiche, datate 1948-1978, di Bram Van Velde.
Con questo evento, prosegue, il lavoro di informazione iniziato il 20 agosto del 2011, con la storia della grafica europea e proseguito con le personali di Degas, Renoir, Bonnard, Matisse, Bernard, Mirò, Dufy, Picasso, Calder, Ben Shann, Secessione di Berlino, Pechstein, Zadkine, Marcoussis, Assadour, Henri Goetz, Gentilini, Strazza, Accardi, Ciarrocchi, Consagra, Melotti, Maccari, Anselmo Bucci, Perilli, Raphaël, Del Pezzo, Mascherini, Bartolini, Marino, Azuma, Guarienti, Richter, Viviani, Arp, Viani, Breton, Fazzini, Max Bill e Sol LeWitt.
Un valore inscindibile muove la sua opera che, realizzata in totale libertà e con una buona carica di insofferenza, rappresenta uno stile di vita, appartata e irripetibile, generosa di suggerimenti e di sviluppi, con origini culturali che da Rembrandt arrivano a Van Gogh, tra disarmonie, tensioni ed eleganze di forme, suggestione panica e religiosa, impaginazioni matissiane e iconografie postcubiste.
La litografia, dalle prime opere in bianco e nero degli anni ’40-’60 a quelle dove i lunghi e veloci colpi di pennello esercitano tutte le effusioni coloristiche, è il mezzo d’individuazione che San Tommaso d’Aquino diceva consistesse nella quantitate signata della materia.
La possibilità, cioè, di cercare il segno che cinge la materia, così da attribuire al foglio un’impronta inconfondibile, di porre forma e colore come individuazione della realtà senza renderli freddi e meccanici.
L’individuazione-verifica in Bram Van Velde è vera e propria attitudine, capacità di cogliere le più sottili vibrazioni, le più fragili differenze, le più invisibili ondulazioni, al massimo e minimo grado, fino ai momenti informali, un autentico controllo dell’energia vitale per rendere infinito l’istante.
Bram Van Velde è nato in Olanda, a Zoeterwoude, il 19 ottobre 1895 ed è morto a Grimaud, in Francia, il 28 dicembre 1981.
Nel 1924 si stabilisce a Parigi, dove espone regolarmente opere di ispirazione fauve al Salon des Indépendentas e al Salon del Surindéperndants, dal 1932 al 1936 vive a Maiorca.
È del 1946 la sua prima personale (Galerie Mai, Parigi), alla quale fanno seguito le mostre da Maeght (Parigi 1948 e 1952) con le presentazioni di Samuel Beckett e di Georges Duthuit che consacrano la sua fama.
Con la retrospettiva della Kunsthalle di Berna nel 1958, inizia un periodo di grandi mostre dell’opera di Bram nei seguenti spazi artistici: Stedelijk Museum di Amsterdam (1959). Museo d’Arte di San Francisco (1965), Museo Civico di Torino (1966), Kunstnernes Hus di Oslo (1967), Kunsthalle di Worpswede (1969), Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi (1967, 1971), Stedelijk Van Abbe Museum di Eindhoven (1971, 1972), Museo d’Arte e di Storia, Museo Rath di Ginevra. Kunsthalle di Basilea (1971), Studio Internazionale d’Arte Grafica L’Arco di Roma (1972), Fondazione Maeght, Saint-Paul-de-Vence (1973-1974), Kunstmuseum di Winthertur (1974), Istituto Olandese di Parigi (1974), Retrospettiva di Arles (1975), Retrospettiva nei musei di Dordrecht e Brema (1979), Louisiana Museum, Museo di Grenoble (1981) e al Centre Georges Pompidou, di Parigi (1989).
Per eventuali informazioni, potete contattare i seguenti recapiti:
e-mail mig-biblioteca@libero.it ,
museoscheiwiller@libero.it.
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