Sfogliando alcune foto insieme a mia suocera, nella città di Avigliano, in provincia di Potenza, abbiamo, insieme, ricordato con molto piacere i tempi belli degli anni passati, dove nonostante la povertà esistevano i valori della famiglia con riferimenti importanti legati alla propria personalità di un tempo e nonostante i problemi di allora ci si atteneva a regole ben precise ed elementari di rispetto e di educazione tra parenti, vicini di casa, amici ed amministratori locali, dove storie di tangenti, droghe, inquinamento atmosferico, vivibilità in città, erano problemi davvero inesistenti.
Oggi, nonostante il benessere e la ricchezza, che, all’epoca mancava, ci si è ancora più poveri in tutto, e, questo grazie ad una politica in generale che invece di valorizzare le ricchezze in nostro possesso, aiutando i più poveri e sopratutto i più deboli, continua ancora a distruggere tutto ciò che tocca con le proprie mani.
Parlando e frequentando persone umili e anziane si può soltanto capire come il mondo sia davvero cambiato e sicuramente in peggio, e, questa è la mia più grande cultura che negli ultimi anni ho potuto apprezzare, guardando non solo queste foto, ma parlando e frequentando personalità di grande spessore, gli anziani, dove, quasi sempre e tutt’ora, riesco a trascorrere del tempo che lega a valori di stima, amicizia e di grande solidarietà.
Un insegnamento che spero abbiano al più presto le tante “personalità” che si occupano di politica, ma non di amore per il prossimo, che per decenni hanno continuato a far finta di niente, rovinando l’ambiente e le nostre popolazioni, pensando invece a personali arricchimenti e dei loro parenti e amici più stretti.
E chissà, se qualcuno, un giorno, in giro per l’italia e la Basilicata, invece, di frequentare freddi salotti della politica italiana o regionale, incomincerà a passare qualche ora con le persone anziane, umili e sapienti, guardando non solo le loro misere pensioni, ma anche qualche foto d’epoca per cercare di capire dove, veramente, siamo andati a finire oggi e senza andarli a chiudere, poi, nelle nostre case di riposo.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale