Nel Lazio, a Roma, il prossimo martedì 31 ottobre, dinanzi alla Seconda Sezione Centrale d’Appello della Corte dei Conti, in via A. Baiamonti 25, si discuterà il ricorso proposto dal Procuratore Generale che riguarda la sentenza, n.21/2014, emessa dalla Corte dei Conti per la Basilicata, che aveva assolto tutti gli incolpati dalle accuse a loro mosse.
La vicenda è quella che riguarda la realizzazione delle “Scale Mobili Santa Lucia“, inaugurate in Basilicata, a Potenza, nel 2010, un sistema più lungo d’Europa, di 600 metri, con 26 rampe che possono trasportare sino a 9mila persone l’ora, inaugurate nel 2010, che collegano il centro storico al popoloso quartiere di Poggio Tre Galli, meglio conosciuto come “Ponte Attrezzato”, che ha ad oggetto un presunto danno erariale superiore ad 1.500.000,00 euro, rideterminato al ribasso di circa 700mila euro, stante l’intervenuta liquidazione della società “Ponte Attrezzato s.p.a.”, contestato al Responsabile Unico del Procedimento, l’ing. Mario Cerverizzo, ai Direttori dei Lavori, gli ingegneri Giuseppe Lisi e Francesco Mancuso, ai componenti del Consiglio di Amministrazione della società “Ponte Attrezzato s.p.a.”, l’ing. Amilcare Guarino, l’avv. Antonello Berardi e il dott. Antonio Fasanella.
L’accusa, in sostanza, sostiene che la perizia di variante intervenuta, non fosse assolutamente necessaria e, pertanto, gli aumenti dei costi prodotti dovevano essere sostenuti da tutti i presunti incolpati di questa storia.
La Corte dei Conti per la Basilicata, al contrario, con la sentenza depositata il 4 aprile del 2014, ha ritenuto insussistente l’effettivo pregiudizio economico delle ragioni erariali, non ravvisando nella condotta dei convenuti alcuna “macroscopica negligenza” e “superficialità operativa e tecnica”.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale