In Calabria, dopo alcune indagini iniziate a causa di denunce anonime e calunnie, con un esposto a firma di un fantomatico “Sicofante”, verso l’operato dell’allora pm di Potenza, Henry John Woodcock, fatti risalenti a metà anno 2000, nel fascicolo iniziale dell’attuale sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si è concluso il processo “Toghe Lucane bis“.
Il Tribunale di Catanzaro, competente per territorio, che non riconosce l’associazione segreta e quella per delinquere, ha condannato per corruzione e rivelazione d’ufficio, ad un anno e otto mesi, pena sospesa, l’ex Sostituto Procuratore Generale di Potenza, Gaetano Bonomi, ora in pensione e ad un anno e quattro mesi, per corruzione, pena sospesa, l’imprenditore Ugo Barchiesi e prescritto il reato di calunnia per il dossier contro Woodcock.
Assolte, invece, diverse persone, tra queste Modestino Roca, all’epoca dei fatti, Sostituto Procuratore Generale di Potenza, l’allora pm Claudia De Luca, il Maresciallo della Guardia di Finanza, Angelo Morello, l’ex agente del Sisde, Nicola Cervone, i militari dell’Arma dei Carabinieri, Consolato Tino Roma e Antonio Cristiano, l’Ispettore Capo di Polizia, Leonardo Campagna e l’autista della Procura Generale, Marco D’Andrea, mentre tra le parti civili figuravano l’ex Procuratore della Repubblica del capoluogo, Giuseppe Galante e i magistrati Alberto Iannuzzi, Henry John Woodcock, ora in servizio in Campania, a Napoli, Vincenzo Montemurro e Anna Gloria Piccininni.
Quindi, nessuna associazione segreta è mai esistita nel capoluogo di regione, secondo l’accusa, invece, che intendeva evitare o bloccare lo svolgimento di alcune indagini.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale