Il processo che portò lo scorso anno, con tre filoni d’inchiesta, poi uno archiviato, a 6 arresti, 60 indagati, il sequestro di un pozzo e di alcune vasche al “Centro Oli Eni” di Viggiano, in provincia di Potenza, sulle estrazioni petrolifere in regione, iniziato nella mattinata di oggi, lunedì 6 novembre, in Basilicata, a Potenza, nell’Aula Mario Pagano del Palazzo di Giustizia, in via Nazario Sauro, che vede imputate 47 persone, 9 società e l’Eni nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo lucano, dopo l’appello e la verifica delle parti civili e lese è stato rinviato al prossimo 6 dicembre.
Nessuno degli indagati era presente all’udienza di oggi e nel frattempo, davanti alla sede del Tribunale, in una giornata piovosa, alcune associazioni ambientaliste e rappresentanti del “Movimento 5 Stelle”, hanno manifestato contro le perforazioni petrolifere inquinanti in Basilicata e anche per chiedere verità e giustizia su una storia interminabile, legata al petrolio, maledetto petrolio, che non ha portato alcuna ricchezza alla popolazione e con tante situazioni oscure a nostra conoscenza, che sino ad ora non sono state certamente chiarite da chi di competenza e forse, chissà, il processo potrebbe essere anche la nostra salvezza.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale