In Basilicata, a Potenza, tre persone sono state arrestate all’alba di oggi, lunedì 27 novembre e altre 19 sono indagate per la vendita di loculi al vecchio Cimitero Monumentale di Borgo San Rocco, a seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano e condotte dal personale della Squadra Mobile.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa tenutasi questa mattina al quarto piano del Palazzo di Giustizia, presso gli uffici della Procura della Repubblica di Potenza, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica, facente funzioni, Francesco Basentini, della dott.ssa Veronica Calcagno, titolare dell’inchiesta, del Questore della Provincia di Potenza, Alfredo Anzalone, del Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Potenza, Giuseppe Pontecorvo e degli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato – Sezione Pubblica Amministrazione.
L’ordinanza applicativa di 3 misure cautelari personali, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza, riguardano le ipotesi di reato e si riferiscono a condotte di induzione indebita a dare o promettere denaro, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, abuso di ufficio, peculato, corruzione, violazione dei sistemi informatici del comune di Potenza.
A finire in manette, V.V., di anni 58, custode del cimitero, tradotto presso il carcere “Antonio Santoro” di Potenza, V.C., di anni 56, dipendente della ditta incaricata dell’esecuzione delle opere cimiteriali e N.T., di anni 77, ex dirigente comunale, ora in pensione, posti agli arresti domiciliari.
L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza che ha consentito di delineare un quadro indiziario di indubbia gravità a carico degli arrestati e indagati in relazione a condotte di “induzione indebita a dare o promettere denaro, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio peculato, corruzione e violazione dei sistemi informatici del Comune di Potenza”.
Una decina, sino ad ora, gli episodi ricostruiti, grazie a video realizzati con telecamere posizionate nell’ufficio di Vito Vaccaro, dove con intercettazioni telefoniche e ambientali sono stati filmati passaggi di denaro sino alla somma di 5mila euro cadauno e per fatti che possono risalire anni addietro.
Inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo della somma di 32.300 euro nei confronti dello stesso, con residenza ad Avigliano, in provincia di Potenza, e il sequestro preventivo per equivalente di beni immobili, mobili, denaro, titoli di credito, partecipazioni societarie ed ogni altra sostanza attività patrimoniale intestati e cointestati in particolare dell’immobile situato in Avigliano, in contrada Civitelle 49, posseduto al 50% con la moglie, mentre nel frattempo le indagini vanno avanti in una storia che è a dir poco vergognosa se si pensa che si è lucrato sul dolore della povera gente.
L’indagine ha consentito di svelare, così, l’esistenza di un vero e proprio mercato parallelo e sommerso volto al mercimonio dei loculi nel vecchio Cimitero Monumentale di Potenza.
Il Prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, in una nota stampa, ha espresso vivissimo apprezzamento per l’esito delle attività svolte in perfetta sinergia tra Autorità Giudiziaria e Questura, che ha consentito di perseguire attività illecite in un ambito particolarmente “sensibile”, quale quello della gestione cimiteriale, che deve essere invece caratterizzato da imparzialità e trasparenza, a tutela conseguentemente degli stessi cittadini.
“L’auspicio – ha concluso il Prefetto – è che tale operazione possa contribuire ad accrescere la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni preposte alla tutela della legalità e della sicurezza”.
Rocco Becce
Direttore Editoriale