In Basilicata, a Potenza, nella tarda mattinata di oggi, lunedì 4 dicembre, presso gli uffici della Questura si è svolta una conferenza stampa legata ad alcuni provvedimenti emessi a supporters sportivi durante gli incidenti avvenuti lo scorso 4 ottobre, durante l’incontro di calcio valevole per la “Coppia Italia” tra le squadre Picerno Nardò.
L’incontro con la stampa si è tenuto alla presenza del Questore della Provincia di Potenza, Alfredo Anzalone e di alcuni agenti della Polizia di Stato, tra cui il Capo della DIGOS, Michele Geltride, l’ispettore Capo, Pasqualino Manzella, il Sovrintendente Capo, Coordinatore Squadre Tifoserie, Antonio Girardi, il Sovrintendente Capo, Lucia Salvatore e il Sovrintendente, Francesco Mobilio.
Grande è stata la delusione per ciò accaduto in occasione di una giornata sportiva e ad illustrare il triste evento il Questore che nel suo discorso, prima di raccontare tutto l’accaduto ha detto “Ciò che ci lascia perplesso è che queste persone, tra i 43 e i 20 anni, sono arrivate a Picerno soltanto per commettere violenza assurda e la gente deve, però, capire che si può commettere anche un errore, ma il prezzo poi deve pagarlo ed è quello che abbiamo fatto contro queste persone”.
Dopo alcune considerazioni in merito, il Questore ha di seguito illustrato ai presenti, in modo inequivocabile, quanto accaduto lo scorso 4 ottobre anche con l’apporto di un video e una serie di prove fotografiche realizzate prima, durante e dopo gli incidenti.
In modo particolare, in tale occasione, sono giunti in Basilicata, da Nardò, 22 tifosi salentini che, nel comune di Picerno, in provincia di Potenza, trovandosi dinanzi la sede degli ultras locali denominati “Teste Matte”, hanno fermato i veicoli ed hanno assaltato la sede danneggiandone la vetrata e prelevando le chiavi dalla serratura.
Inoltre, hanno rotto il lunotto posteriore di una vettura in sosta, di proprietà di uno dei tifosi locali, ed hanno asportato uno striscione del gruppo ultras, mai ritrovato tanto da farne decretare lo scioglimento del gruppo.
Al termine del raid i supporter neretini si sono diretti allo stadio “D. Curcio” dove, però, non sono mai entrati per assitere all’incontro ritenendo il costo del biglietto esoso.
Sono rimasti, così, nell’area di parcheggio dedicata alle tifoserie ospiti ed armandosi di bastoni, mazze ed altri oggetti atti ad offendere si sono diretti verso l’ingresso del parcheggio pronti ad affrontare ogni tipologia di scontro con l’opposta tifoseria.
L’arrivo della DIGOS e del personale della Questura di Potenza li ha portati a disfarsi immediatamente di ogni arma e quant’altro in loro possesso consapevoli che se rinvenute, nei loro confronti sarebbero stati applicati i DASPO e deferiti alla Procura della Repubblica.
Immediata è stata l’attività investigativa che ha permesso di avere i primi riscontri positivi.
Infatti, mentre venivano ascoltate le ragioni dei tifosi neretini, presso la sede degli ultras è stato effettuato il sopralluogo che ha permesso di rilevare tra i vetri infranti della sede cocci di bottiglie di birra Heinekken e Dreher.
Il rinvenimento di schegge di bottiglie di birra in via Gramsci e la presenza di alcune bottiglie vuote delle stesse marche notate all’interno di uno dei veicoli degli ultras ospiti hanno, così, suscitato ulteriori esigenze investigative che hanno reso necessari i controlli più capillari all’interno delle auto dei tifosi, dove sono state rinvenute ben 25 bottiglie vuote della birra in questione.
Ulteriori elementi, questi, che hanno suffragato i sospetti degli investigatori spingendoli ad una necessaria perlustrazione dei luoghi immediatamente vicini ai tifosi con una perlustrazione che, in prima battuta, ha permesso di rinvenire nella cunetta, dove erano in sosta le auto dei salentini, numerose mazze di vario tipo e di vario materiale e a seguire, ha permesso di rinvenire nell’adiacente terreno privato una busta di plastica gialla contenente numerosi fuochi pirotecnici ed artifizi vietati nelle occasioni di manifestazioni sportive.
Sulla scorta di quanto rinvenuto è stato esteso il raggio di azione fino a rinvenire, vicino il punto in cui era stato abbandonato un vetro rotto e divelto da uno dei veicoli degli stessi tifosi neretini, un portachiavi di colore rosso al quale erano unite quattro chiavi, risultate essere, dopo averlo constatato con personale della Polizia di Stato, quelle della sede degli ultras picernesi e, sempre nei pressi, celati all’interno di un punto di scolo delle acque fluviali, un pacchetto di sigarette al cui interno era contenuta della sostanza verosimilmente stupefacente, risultata successivamente positiva al narco test della cocaina e ai derivati della canapa.
Ad ogni buon fine, pur se vi erano indizi a carico dei tifosi del Nardò, valutata la preminente necessità di ripristinare l’ordine pubblico si è ritenuto necessario portarli via da Picerno e, così, è stato predisposto un cordone di sicurezza da parte dei militari dell’Arma Carabinieri, mentre i tre veicoli dei tifosi salentini sono stati incolonnati ed intervallati dalle stesse forze dell’ordine.
Uno dei tifosi del Picerno, al momento della partenza, è riuscito a scagliare un oggetto contundente che ha poi causato la rottura del vetro destro anteriore di un minivan dei tifosi del Nardò e lievi lesioni nei confronti di uno degli occupanti refertato presso un ospedale pubblico.
L’ultras del Picerno, inoltre, ha espresso vanto e compiacimento per l’aggressione effettuata ed andata a buon fine esaltandosi nei confronti dei suoi amici tifosi di esserene stato l’autore.
Parole proferite in presenza proprio del dirigente della DIGOS che, in procinto di fermarlo, si è visto porre resistenza da parte dell’aggressore che si è poi dileguato dietro lo schieramento dei tifosi del Picerno che hanno dato sostegno e solidarietà all’amico proteggendone il suo allontanamento.
Ragioni di opportunità hanno portato, quindi, il funzionario ed il personale operante a desistere, in quel momento, per poi dar vita al prosieguo dell’attività investigativa.
Ripristinato l’ordine pubblico ed assicurato che i tifosi salentini rientrassero in sede senza ulteriori aggressioni, l’attività info-investigativa operata interamente dalla DIGOS sotto la direzione del V.Q.A. Geltride Michele, intervenuto anche a Picerno nell’immediatezza dei fatti, coordinando l’intera attività operativa, ha avuto seguito senza soluzione di continuità, permettendo al personale operante di accertare la connpiuta identità dei tifosi neretini ed il reperimento delle foto che li ritraggono incappucciati ed armati di bottiglie di vetro vuote, mazze, bastoni ed altri oggetti contundenti identici a quelli sequestrati.
Incontrovertibili elementi probatori che hanno portato il Questore della Provincia di Potenza, Anzalone ad emettere i provvedimenti DASPO dai 3 ai 5 anni nei confronti di 19 dei 22 tifosi neretini, già in fase di notifica, mentre per gli altri 3, l’iter si sta concludendo per l’emissione, anche nei loro confronti, della stessa misura di prevenzione e per anni 5, già notificato lo scorso 1 dicembre, al tifoso del Picerno.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale