Le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, guidati rispettivamente da Giovanni larocca, Emanuele De Nicola e Giovanni Galgano, in una nota stampa congiunta, esprimono insoddisfazione per l’esito dell’incontro che si è svolto nella giornata di oggi, giovedi 7 dicembre, presso la sede della Prefettura di Potenza, in piazza Mario Pagano, sull’ex Firema di Tito alla presenza del Prefetto, Giovanna Cagliostro, l’assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Cifarelli e il sindaco di Tito, Graziano Scavone.
Al tavolo della trattativa è stata ribadita la necessità di convocare un incontro al Mise per dare seguito agli impegni assunti e agli accordi sottoscritti in precedenza e dare precise risposte sia sul nuovo piano industriale, che doveva essere presentato già lo scorso 14 novembre, sia sulla ricollocazione dei lavoratori del bacino dell’ex Firema che a fine dicembre concludono gli ammortizzatori sociali.
Questo, perchè l’azienda Tfa si è detta disponibile a riassorbire solo 5 lavoratori su 16, e, quindi, risulta necessario, come per lo stabilimento di Caserta, che anche per Tito che vi siano delle assolute garanzie.
La Fim Cisl, la Fiom Cgil e la Uilm Uil hanno pertanto rigettato l’ipotesi dell’azienda di trasferire temporaneamente circa 30 lavoratori di Tito allo stabilimento di Caserta, scaricando su Tito le attività e suscitando non poche preoccupazioni.
Il rischio, ora, è che la discussione sulle nuove attività di Tito e sulla ricollocazione dei lavoratori venga sostituita da quella sul trasferimento temporaneo dei lavoratori a Caserta.
Solo alla presenza di eventuali problemi particolarmente convincenti e in presenza di garanzie sul futuro dello stabilimento di Tito e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, i sindacati saranno disponibili ad un eventuale accordo sul trasferimento e sino a quel momento e già da lunedì prossimo, proclameranno lo stato di agitazione per impedire qualsiasi azione unilaterale, da quanto comunicato in questa nota.
Intanto, sia il Prefetto di Potenza sia la Regione Basilicata, e almeno questa sembra una buona notizia, si sono impegnati a sollecitare il Mise affinchè si diano garanzie certe sullo stabilimento di Tito, mentre nel frattempo la direzione aziendale ha provveduto subito dopo l’incontro a procedere alla comunicazione di “comandata in trasferta”, presso lo stabilimento di Caserta.
Redazione
Direttore Editoriale