Cosa può accadere parlando, mentre si è alla guida del proprio mezzo con un cellulare in mano e senza l’utilizzo delle cinture di sicurezza?
Di tutto e di più, ma anche perdere la propria vita.
Un malcostume che oramai un pò ovunque è diventato quasi una moda, come nella città di Potenza, dove nonostante i controlli delle forze dell’ordine non si riesce a debellare un sistema che porta solo problematiche e oggi questi fattori sono le cause principali degli incidenti che avvengono quotidianamente sulle strade italiane.
La Polizia Stradale, infatti, da anni è impegnata in tal senso, con una campagna di educazione attraverso anche i mezzi di informazione, sopratutto sui social network, i più seguiti in questi ultimi periodi, ma anche mediante una mirata attività di prevenzione, oltre che di repressione di tali comportamenti.
Nel 2017, la Polizia Stradale di Potenza, su un totale di 1,480 infrazioni accertate relative al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, ha individuato addirittura 68 trasgressori che, nell’arco del biennio precedente avevano commesso la medesima violazione, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente ed altri 6 che avevano fatto ripetuto uso del cellulare alla guida, su un totale di 265 infrazioni accertate, dove è stata anche applicata la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo che va dai 15 giorni ai 2 mesi, prevista dagli articoli 172 e 173 del Codice della Strada, nel caso in cui il conducente sia incorso nell’arco di due anni in una delle violazioni, per almeno due volte.
Ma è inutile parlarne, non sono solo i più giovani a commettere tali infrazioni, ma anche persone di una certa età, senza mai pensare a cosa potrebbe accadere alla guida, in un millesimo di secondo di distrazione e la nostra città, sulle nostre strade, ne è piena di tali soggetti a rischio dalla mattina alla sera ed è soltanto un problema di cultura?
Assolutamente no, e allora la tolleranza zero potrebbe convincere queste persone ad un comportamento migliore e la Polizia Stradale è molto attenta a ciò, proprio da questi ultimi dati forniti dalla Questura del capoluogo lucano.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale