18 le attività ispezionate, 13 a Potenza e provincia e 5 a Matera, 14 trovate irregolari, 10 a Potenza e 4 a Matera, 4 le aziende regolari, 7 le aziende sospese, 5 in provincia di Potenza e 2 a Matera e 61 i lavoratori interessati alle verifiche, 43 a Potenza e provincia e 18 a Matera, 31 regolarmente assunti, 20 lavoratori in nero e altre irregolarità hanno riguardato altri 10 lavoratori di cui 5 sono stati sanzionati.
Questi sono i risultati di una serie di controlli concentratisi in “Operazione Coriandolo 2018“, che ha visto la massima attenzione dell’Ispettorato del Lavoro di Potenza e Matera, diretto dal dott. Stefano Olivieri Pennesi, durante eventi svoltisi nei giorni scorsi, in occasione delle festività di Carnevale e San Valentino, in ristoranti, pub e locali notturni della Basilicata dove sono state impegnate squadre di ispettori tecnici e ordinari, oltre al personale dell’Arma dei Nil di Potenza e di Matera e in alcuni casi, in qualità di supporto, pattuglie dell’Arma dei Carabinieri appartenenti a diverse Stazioni e Compagnie territoriali.
“Le azioni di contrasto ai vari aspetti di irregolarità giuslavoristiche e al lavoro nero e grigio, si sono potute esplicare in vari centri della Basilicata, in particolare nelle città capoluogo di Potenza e Matera, principalmente nella zona dei Sassi, oltre che a Maratea, Picerno e Genzano di Lucania” – si legge in una nota inviata dall’Ufficio Stampa dell’ITL di Potenza e Matera che aggiunge “I controlli specifici hanno permesso di ottenere risultati alquanto preoccupanti per gli standard medi della regione, dove è stato riscontrato un tasso di irregolarità molto elevato che si è attestato ad una percentuale del 72%, mentre più preoccupante è risultato il dato dei lavoratori trovati completamente al nero, rispetto al totale impiegati, una percentuale che in questa specifica operazione si è sostanziata nel 32% circa”.
“Per quanto attiene, invece, il dato delle somme sanzionate complessivamente – si legge ancora – sono stati elevati importi complessivi pari a circa 80.100 euro, di cui, per lavoro nero, 60mila euro, per sospensioni attività, 13.650 euro , per lavoro intermittente non comunicato, 4mila euro e per altre irregolarità, 2.500 euro”.
“È evidente – conclude la nota stampa – che le azioni al contrasto dello sfruttamento lavorativo e all’evasione previdenziale e assicurativa, devono proseguire con la massima determinazione, al fine di produrre il necessario supporto, anche da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, per quanto riguardano gli aspetti di legalità nel nostro Paese e al miglioramento dei conti pubblici”.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale