I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto e del N.O.R. della Compagnia di Massafra, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese e di unità cinofile antiarmi-antiesplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, nella mattinata di oggi, martedì 20 febbraio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto, dott. Martino Rosati, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Remo Epifani nei confronti del pregiudicato 57enne, Salvatore Bocconi, commerciante, residente a Massafra, in provincia di Taranto, ritenuto responsabile di omicidio, porto e detenzione in luogo pubblico di armi da sparo, detenzione illegale di munizionamento e di danneggiamento, tradotto, dopo le formalità di rito, presso la locale “Casa Circondariale Carmelo Magli”, in attesa dell’interrogatorio di garanzia del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto.
L’uomo, ricercato già da tempo, è stato rintracciato e catturato in un cantiere navale ubicato a Taranto, nel quartiere Tamburi, nei pressi di un camper messo a disposizione da un suo amico, dove si ritiene abbia trascorso le sue giornate nei giorni successivi all’omicidio avvenuto in località Pino di Lenne, in agro di Palagiano, in provincia di Taranto, nella mattinata dello scorso 6 gennaio, quando fu ritrovato il corpo senza vita del 46enne, bracciante agricolo, Cosimo Dragone, ucciso con un colpo esploso da un fucile cal. 16, forse per un vecchio debito di denaro.
Le indagini sono state condotte mediante alcune importanti attività investigative, dai controlli telefonici ad intercettazioni sino all’esame di filmati di telecamere di videosorveglianza, oltre ad altre verifiche sul territorio con alcune testimonianze su litigi avvenuti in precedenza con la vittima, elementi ritenuti molto gravi e che hanno, comunque, portato in breve tempo all’individuazione del colpevole che ha, tra l’altro, tentato in più modi di ritardare il suo fermo.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale