Giornata, quella di oggi, giovedì 1 marzo, abbastanza movimentata per le forze dell’ordine in Basilicata e in pomeriggio, i militari dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, hanno tratto in arresto il 41enne del posto, Donato Prota, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Salerno, per poi essere tradotto presso la Casa Circondariale di Melfi.
Nella giornata di ieri era stato discusso in Corte di Cassazione il ricorso presentato dallo stesso Prota, insieme ad Angelo Di Muro, Vincenzo Di Muro, Morelli Michele Morelli e Nicola Lovisco, condannato all’ergastolo, perchè ritenuto uno degli autori materiali dell’omicidio di Bruno Cassotta, consumato nell’ottobre del 2018 nell’ambito della cosiddetta faida del Vulture.
La Seconda Sezione Penale della Suprema Corte, però, ha parzialmente accolto il ricorso presentato dal Prota, già membro del clan Cassotta e poi passato nel clan Di Muro, annullando, così, la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Bruno Cassotta con il rinvio degli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Salerno e il collegio ha, invece, confermato la condanna a 7 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Nell’ambito dello stesso procedimento sono state confermate le condanne per associazione mafiosa a 14 anni per Vincenzo Di Muro, a 12 anni per Angelo Di Muro, a 7 anni per Nicola Lovisco e a 7 anni per Michele Morelli.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
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