Antonio Giuzio, di anni 56, funzionario della Regione Basilicata che aveva chiesto la somma di 3mila euro per una sanatoria di un aumento volumetrico di un’abitazione privata nei pressi di Ginestra, in provincia di Potenza, è finito in manette ed ora si trova recluso presso la “Casa Circondariale Antonio Santoro” di Potenza.
A convalidare nella mattinata di oggi, martedì 6 marzo, l’arresto in flagranza di reato per concussione, nei confronti dell’ingegnere di Satriano di Lucania, in provincia di Potenza, in servizio presso la sede potentina del Genio Civile, Ufficio Difesa del Suolo della Regione Basilicata, il Giudice per le Indagini Preliminari, presso il Tribunale del capoluogo lucano, Tiziana Petrocelli, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, dopo una denuncia presentata da un pensionato.
L’arresto è stato eseguito dal Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Venosa, guidata dal Capitano Alessandro Vergine, che ha condotto l’indagine, con tecniche investigative di videoregistrazioni ed una perquisizione effettuata nell’abitazione del funzionario regionale, dove è stata posta sotto sequestro anche una corposa documentazione.
Il funzionario della Regione Basilicata, in qualità di pubblico ufficiale, con dirette responsabilità istruttorie e decisorie nell’ambito di un procedimento relativo ad un’istanza di sanatoria di un aumento volumetrico, aveva abusato ripetutamente della sua qualità e dei suoi poteri, così, coartando la volontà del cittadino, costringendolo a promettergli indebitamente la somma richiesta determinata in rapporto al valore complessivo dei lavori di ristrutturazione in sanatoria, di un importo che si aggirava sui 10mila euro, facendosi consegnare la somma di 500 euro a titolo di anticipo, subordinando alla promessa della somma suddetta e alla dazione dell’anticipo citato il buon esito della pratica, e prospettando, in caso di rifiuto, gravi conseguenze.
Si è trattato di una preordinata, organizzata, vessatoria condotta di costrizione dell’indagato, che ha dapprima rifiutato ripetutamente e ingiustificatamente, per diversi mesi, di effettuare il sopralluogo necessario per il completamento dell’iter del suddetto procedimento di sanatoria e ha imposto la necessità, per sbloccare la pratica, di una dazione di denaro da parte della vittima, adoperando espressioni dal chiaro significato estorsivo del tipo “devo sentirmi incentivato” o “dovrei chiudere un occhio”.
In seguito, nonostante le resistenze del privato, il Giuzio più volte lo aveva invitato ad incontrarlo nei pressi di un distributore di benzina Api di Rionero in Vulture, in contrada San Francesco, dove arrivavano con le loro autovetture, un Suv Bmw ed una Fiat Punto, da come potete vedere nelle immagini qui sotto pubblicate.
Le situazioni erano tenute sotto controllo dai Carabinieri, sino all’ultimo appuntamento dello scorso 3 marzo nel quale il funzionario regionale aveva esplicitato la pretesa di una consegna di denaro per l’evasione della pratica, coartando, così, definitivamente la volontà del privato, momento in cui, il Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Potenza ha applicato la misura cautelare in considerazione del fatto che l’indagato avrebbe potuto reiterare il reato e inquinare le prove e, quindi, nella tarda mattinata di oggi, sono stati illustrati tutti i minimi particolari dell’arresto durante una conferenza stampa svoltasi nella “Sala Briefing”, al primo piano del Comando Provinciale di Potenza, presso la caserma Petruccelli, in via Pretoria 300, dove lo stesso Capitano Alessandro Vergine durante l’incontro con i giornalisti ha invitato i cittadini sempre a denunciare alle forze dell’ordine casi di questo tipo.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale