Quattro persone denunciate in stato di libertà, di cui una per illecito impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, due per furto aggravato ed una per il rifiuto di sottoporsi ad accertamenti sullo stato di ebbrezza alcolica è il risultato di una proficua attività investigativa e di controllo del territorio, condotta nella giornata di ieri, lunedì 12 marzo, dai militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Venosa, al comando del Capitano Alessandro Vergine.
Il Nord della Basilicata è da sempre area di grande interesse storico-archeologico e ciò ovviamente fa si che in talune zone, in particolare quelle sottoposte ad appositi vincoli, ci si imbatta in soggetti dediti alla ricerca di antiche e preziose reliquie, volgarmente noti come “tombaroli” ed è priprio per questo, come si spiega in una nota inviata in redazione, che l’attenzione dell’Arma, in queste aree archeologicamente più sensibili, è sempre elevata.
Infatti, l’attività si è sviluppata nell’area di Lavello e ha visto protagonisti i Carabinieri della locale Stazione che, a seguito di una perquisizione d’iniziativa conclusasi con esito positivo, hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria un insospettabile 66enne del luogo, in palese violazione dell’art. 176 del Decreto Legislativo 42/2004.
All’interno della propria abitazione i militari hanno rinvenuto ben 87 reperti archeologici, di cui 33 monete antiche, 1 ferro ricurvo e 6 pesi da telaio tessile, 4 piatti, 5 anfore e 38 vasi in terracotta, risalenti al periodo storico compreso tra il IV ed il III secolo A.C.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, in attesa delle procedure di stima e classificazione del materiale e per i successivi adempimenti finalizzati all’affidamento dei reperti ad idonea struttura.
Inoltre, i militari dell’Arma di Lavello, hanno deferito in stato di libertà per il reato di furto aggravato due soggetti censurati, un 34enne del luogo ed un 29enne originario di Melfi, grazie ad accertamenti e riscontri effettuati in seguito ad una denuncia presentata contro ignoti presso la Stazione Carabinieri dove i due giovani, nel corso della notte dello scorso 6 novembre, dopo essersi introdotti all’interno della locale “Mostra Uniformi Storiche”, allestita all’interno di un edificio sito in quel centro, avevano asportato diversi articoli che si trovavano in esposizione.
Infine, sempre in Lavello, i militari del locale Comando dell’Arma, hanno denunciato un 20enne, e sospesa la sua patente, sorpreso alla guida di un’autovettura in evidente stato di alterazione psicofisica, che ha rifiutato di sottoporsi ad accertamenti con l’etilometro finalizzato alla verifica del suo stato di ebbrezza alcolica.
Rocco Becce
Direttore Editoriale