“Una vita da social 2018” arriva domani, mercoledì 21 marzo, dalle ore 9.00 in poi, anche in Basilicata, a Matera, in piazza Vittorio Veneto, sul bus della Polizia di Stato e le insidie dei social network e del cyberbullismo saranno spiegate dagli esperti della Polizia Postale in un’iniziativa al suo quinto anno consecutivo.
L’iniziativa è rivolta in particolare ai giovani e i temi che saranno trattati sono stati già oggetto di una serie di incontri tenuti da esperti della Polizia di Stato con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado del capoluogo di regione e della provincia, avviati all’inizio dell’anno scolastico e che proseguiranno fino al mese di maggio.
Le scuole che hanno già trattato e approfondito gli argomenti nel corso degli incontri sono state invitate all’appuntamento di domani e testimonial dell’iniziativa saranno questa volta i giocatori e l’allenatore della squadra locale U.S. Basket Olimpia, con cui i visitatori del truck potranno così avere oltre a un contatto virtuale anche uno reale.
All’evento saranno presenti anche il Questore Paolo Sirna e il Prefetto Antonella Bellomo che alle ore 10.30 saluteranno i giornalisti.
Da alcuni dati, il 28% degli studenti delle scuole superiori è vittima di bullismo, la percentuale sale al 30% tra gli alunni delle scuole medie ed è, purtroppo, in netta crescita rispetto allo scorso anno
Il Tour itinerante è di 47 tappe sul territorio nazionale ed europeo che riparte da Milano, ed è la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con il Patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso.
Gli operatori della Specialità hanno incontrato oltre 1 milione e 300mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 147mila genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 istituti scolastici, 39mila km percorsi e 190 città raggiunte sul territorio e una pagina facebook con 121mila like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
E ancora una volta aziende come Baci Perugina, Facebook, Fastweb, FireEye, Google, Italiaonline, Microsoft, Poste Italiane, Skuola.net, Symantec, Tim, Vodafone, WindTre, Youtube e società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per fare in modo che i gravi episodi di cronaca, alcuni dei quali culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più.
L’obiettivo, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola” e gli studenti potranno lanciare il loro messaggio positivo attraverso un diario di bordo.
Da Milano a Palermo, gli operatori della Polizia Postale, attraverso un truck allestito con un’aula didattica multimediale, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice, ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età.
Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, sopratutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile.
Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori.
A rischio il navigatore solitario del cyberspazio, che per ore su internet incontra altri viaggiatori altrettanto solitari e a volte già contagiati da “pericoli del web”.
Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi anonimi, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando, così, da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi.
Questa nuova tendenza sembra contribuire non poco alla creazione di ulteriori conflitti e stati di disagio in giovani e non solo, che spesso sperimentano solitudini moderne nate anche dall’irrefrenabile tecnologia.
Redazione