In una recente attività ispettiva, durante un’operazione denominata “Giallo Sofà”, svolta in Basilicata, in due fasi, all’inizio e alla fine di questo mese di marzo, dal personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza e Matera, diretto dal dott. Stefano Olivieri Pennesi, a seguito di intense attività di appostamento, monitoraggio e controllo di banche dati, ha riguardato complessivamente 16 aziende nelle quali si sono potute verificare le posizioni di 119 lavoratori.
In maniera puntuale ed incisiva, come informa nello specifico una nota stampa dell’ITL, si è inteso attenzionare laboratori ed opifici a prevalente conduzione di cittadini della Repubblica Popolare Cinese, operanti nell’ormai storico e consolidato distretto del mobile imbottito della città di Matera.
Nei primi controlli, di inizio marzo, gli ispettori civili, suddivisi in molteplici squadre formate anche da ispettori tecnici, insieme ai militari del Nil di Matera e Potenza, coadiuvati dai militari della Compagnia e dalla Stazione dell’Arma di Matera, hanno proceduto al controllo di 8 opifici dediti alla fabbricazione di mobili imbottiti ed assimilati.
Nell’azione eseguita nella zona industriale di Matera, con avvii contemporanei e sincronici, si sono potute verificare le posizioni di complessivi 55 lavoratori, prevalentemente di etnia cinese.
Sono stati individuati 2 lavoratori in nero, ed altre irregolarità sono emerse circa il rispetto delle norme contrattuali e di orario di lavoro.
È stato, altresì, individuato un lavoratore clandestino, grazie al fondamentale contributo degli uomini del Nucleo Investigativo dell’Arma, risultato, che dopo le opportune ed accurate verifiche, nei suoi confronti, grazie alla collaborazione delle strutture e degli uomini dalla Questura di Matera, è stato emesso il previsto invito a lasciare il territorio italiano entro 7 giorni.
Sono state constatate dagli ispettori 15 contravvenzioni per un totale di circa 126.000 euro ai sensi delle leggi vigenti per una serie di violazioni tra le quali le più rilevanti, TU immigrazione, occupazione di lavoratori sprovvisti di permesso di soggiorno, omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione sulla sicurezza ai lavoratori, omessa misura di protezione sui macchinari da cucito, scarsa pulizia ambienti di lavoro, uscite di emergenze ostruite, mancanza di areazioni locali intermedi, mancata distribuzione DPI, mancanza di DVR documento valutazione rischi, mancata collaborazione da parte del medico competente con il datore di lavoro, maxi sanzioni per lavoro nero ed elevate 4 violazioni amministrative per un importo di 10mila euro.
Al termine delle attività sono stati deferiti in stato di libertà dagli uomini dell’Ispettorato del lavoro 7 persone di cui 3 cittadini della Repubblica Popolare Cinese, 3 cittadini Italiani, titolari di ditte o rappresentanti legali di società e consorzi, 1 cittadino italiano in qualità di medico competente di una delle ditte ispezionate e informate le competenti autorità.
Nella seconda parte di controlli, effettuata lo scorso 27 marzo, sono emerse evidenti lacune in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro, controllati 8 opifici dediti alla realizzazione di divani salotti e complementi, deferite alla magistratura in stato di libertà 6 persone, 3 di nazionalità cinese e 3 italiane, verificate le posizioni lavorative di 67 lavoratori, di cui 21 italiani, impartite 21 prescrizioni penali, elevate ammende per un importo complessivo di 136.341 euro.
Sono state contestate, infine, 24 sanzioni amministrative, pari a 12mila euro e sanzionate una serie di irregolarità di particolare rilevanza, tra le quali la mancata valutazione rischi per gli impianti elettrici, mancato utilizzo dei DPI dispositivi protezione individuale, l’assenza di protezione sui macchinari in uso, gravi carenze igieniche dei luoghi di lavoro e l’inidoneità del microclima in ambienti lavorativi.
Rocco Becce robexdj@gmail.com
Direttore Editoriale