Sono bastate poche ore ai militari dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Picerno e ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Potenza, coordinati dal Capitano Gennaro Cascone, per risolvere il caso della morte del 31enne, Michele Labella originario di Avigliano, deceduto a Picerno, in provincia di Potenza, per overdose da cocaina ed eroina nel pomeriggio di ieri, venerdì 30 marzo.
Sul posto si erano recati i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Potenza, il Sostituto Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Potenza in turno, dott. Paolo Mandurino ed il medico legale, dove era emerso che il decesso del giovane fosse avvenuto per l’appunto a causa di overdose.
In flagranza dei reati di omicidio colposo, produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, è stato arrestato il 39enne potentino, residente a Picerno, Pietro Durabile, celibe, operaio e già conosciuto alle forze dell’ordine.
Nonostante appena due giorni fa avesse terminato il periodo di permanenza presso un centro riabilitativo per le dipendenze patologiche, nella serata dello scorso 29 marzo, Michele Labella si era recato dal suo amico, anch’egli tossicodipendente e gli aveva chiesto dello stupefacente per drogarsi.
L’attività d’indagine, gli accertamenti svolti nell’immediatezza dei fatti e l’interrogatorio svolto dal magistrato, insieme ai militari, hanno portato alla luce l’intera dinamica dell’episodio ed evidenti erano sempre più le responsabilità dell’operaio.
I due, a bordo dell’autovettura del Labella, per procurarsi la droga si erano recati prima a Potenza e poi fuori regione, in Campania, dove Pietro Durabile conosceva bene i luoghi e la rete di spaccio e in quanto cliente ha acquistato della droga, in parte assunta dai due nell’immediatezza, mentre l’altra dose dovevano consumarla al ritorno, presso il domicilio di Picerno, dove il Labella aveva chiesto e trovato ospitalità per la notte e poichè da mesi non assumeva quantitativi tali, aveva iniziato già a sentirsi male durante il viaggio di ritorno, motivo per il quale a guidare la sua auto ci aveva pensato l’amico.
Giunti a casa, prima di mettersi a letto, i due hanno assunto ancora droga ed era proprio in quella fase che il giovane ha incominciato ad accusare altri disturbi, come vomito e mal di testa, riferendo tutto all’amico, il quale, in merito, non aveva preso alcun provvedimento.
Il giorno dopo, pur considerate pessime le condizioni di salute del ragazzo, lo aveva addirittura lasciato da solo nel proprio appartamento per recarsi al lavoro, senza chiamare ancora una volta alcun soccorso per poi rientrarvi nel pomeriggio e rinvenirne il cadavere.
Spaventato poi, non richiedeva l’intervento del Pronto Soccorso, ma si era limitato ad avvisare il medico di famiglia che a quel punto ha potuto soltanto constatarne la morte.
Al termine delle operazioni, l’arrestato è stato tradotto presso il domicilio dei genitori e nel pomeriggio di oggi, sabato 31 marzo, dopo il giudizio di convalida il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del pm, ha applicato la custodia cautelare in carcere e il giovane è stato tradotto presso la “Casa Circondariale Antonio Santoro” di Potenza.
Rocco Becce
Direttore Editoriale