Era consolidata la vendita di droga effettuata porta a porta, organizzata dallo scorso anno 2017, in Basilicata, nel Vulture-Melfese, da alcune persone della provincia di Potenza che nella giornata di oggi, martedì 15 maggio, sono state arrestate dalla Polizia di Stato per spaccio di sostanze stupefacenti.
Questo, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e delegate al Commissariato di P.S. di Melfi, per un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari di Potenza che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per Antonio Stia, nato a San Fele il 4.10.1964, Felice Angelone, nato a Barile il 2. 3.1969 e Maria Masi, nata ad Avigliano il 4. 3.1973.
A finire, invece, agli arresti domiciliari, Michele Santoro, nato a Rionero in Vulture il 25. 2.1971.
Diversi sono gli episodi di spaccio, in particolare di cocaina metadone e hashish, commessi principalmente nel Vulture-Melfese, accertati e contestati ai giovani.
Attraverso le indagini condotte, gli investigatori hanno individuato per prima Antonio Stia, già con precedenti specifici, che svolgeva l’attività di spaccio nel comune di Atella, avvicinanando i suoi clienti anche presso i SERT della zona, con una rete di spaccio di droga facente capo a Felice Angelone, la sua convivente Maria Masi e a Michele Santoro.
In particolare venivano effettuate consegne a domicilio su tutto il territorio anche presso uffici aperti al pubblico, come l’Ufficio Postale di Dragonetti, tanto che nei loro confronti è stato disposto anche il sequestro delle automobili normalmente utilizzate per i vari spostamenti.
L’attività investigativa svolta, ha trovato riscontro nel sequestro operato lo scorso mese di settembre presso l’abitazione della coppia Angelone-Masi a Rionero in Vulture, consistente in 59 involucri contenenti droga, di tipo cocaina e della somma di circa 6mila euro in banconote di piccolo taglio, probabile provento di spaccio.
La sostanza stupefacente veniva acquistata sulle piazze della Campania e Puglia, rispettivamente a Napoli e Cerignola, dove gli arrestati si recavano ogni settimana per rifornirsi di grossi quantitativi utili a soddisfare l’abituale richiesta della loro vasta clientela, come informa una nota stampa inviata in redazione dal Procuratore Capo della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio.
Rocco Becce
Direttore Editoriale