Imparare a riconoscere i sintomi dell’infarto, partendo dal presupposto che possono essere diversi fra uomo e donna, ma anche intervenire nelle prime 6 ore rivolgendosi al “118”, per ridurre al massimo la mortalità o le eventuali successive disabilità è lo scopo di una campagna d’informazione e di sensibilizzazione, denominata “Il cuore non aspetta, chiama il 118“, nell’ambito del programma “Basilicata in salute”, promosso dal Dipartimento regionale alle Politiche della Persona per prevenire la mortalità post-infartuale nell’uomo e nella donna.
Di questo, nella mattinata di oggi, lunedì 28 maggio, come informa una nota stampa, se ne è discusso a Potenza, nella sala Inguscio della Regione Basilicata, in viale Vincenzo Verrastro, in un incontro dove hanno partecipato l’assessore regionale alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi, il dirigente dell’ufficio regionale Pianificazione sanitaria, Giuseppe Montagano, il coordinatore della Rete per l’infarto, Rocco Aldo Osanna ed il responsabile del “118 Basilicata Soccorso”, Diodoro Colarusso.
Nel corso dell’incontro è stato spiegato che “è fondamentale chiamare subito il numero di emergenza 118 per rendere tempestivo l’intervento e per garantirsi il massimo dell’efficacia delle cure nelle prime sei ore dal manifestarsi dei sintomi ed è stato evidenziato che “si muore molto di più per il mancato arrivo in ospedale che nell’ambito dei processi di cura intraospedalieri”.
Da alcuni dati, in Basilicata, circa 1.500 persone sono colpite ogni anno da un infarto e il 95% si salva soltanto se arriva in ospedale entro le prime ore dal malore avvertito.
La campagna realizzata attraverso la declinazione fotografica di genere e con l’utilizzo di un linguaggio essenziale cercherà di coinvolgere anche emotivamente il targhet individuato di popolazione, ci si avvarrà di manifesti di diversa grandezza, locandine, materiali cartacei, spot video e radio di sensibilizzazione, link al sito web istituzionale del progetto e saranno, inoltre, chiamate alla collaborazione per la massima diffusione tutte le associazioni di cittadinanza e professionali, oltre le strutture sanitarie e di servizio.
“Le donne, che temono di morire per cancro alla mammella, in realtà molto spesso perdono la vita proprio per malattie cardiovascolari e l’intento della campagna di informazione – è stato sottolineato dai presenti – è anche quello di aiutare il cittadino a riconoscere in breve tempo i sintomi dell’infarto, che nella donna sono molto più sfumati”.
Per avere tutte le informazioni della campagna di sensibilizzazione basterà collegarsi al portale tale internet www.basilicatainsalute.it che si propone come uno strumento unico di orientamento attraverso il quale l’utente può partecipare attivamente, diventando egli stesso attore nel percorso di assistenza sanitaria.
Redazione