In Basilicata, a Muro Lucano, in provincia di Potenza, nella giornata di ieri sera, sabato 9 giugno, presso il Salone delle feste della “Società Operaia di Mutuo Soccorso”, in piazza San Marco, si è svolto l’ormai consueto e rinomato “Premio Internazionale di Poesia San Gerardo Maiella“, giunto alla sua decima edizione, organizzato da UNITRE, Università delle Tre Età.
La premiazione dei componimenti in lingua italiana e vernacolare a tema libero, è dedicata al Santo Patrono della Basilicata, San Gerardo Maiella, nativo di Muro Lucano, città in cui si conservano la casa, la bottega e i luoghi dei miracoli.
La giuria, composta da esperti docenti, nei mesi precedenti, ha valutato in forma anonima le centinaia di componimenti giunti per partecipare alla manifestazione che ha avuto considerevoli riconoscimenti nel tempo.
Per cinque anni consecutivi ha ottenuto il plauso e ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e da Mattarella poi.
A sottolinearne la sua prestigiosità e internazionalità sono giunti per l’occasione anche gli auguri e gli encomi del Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, oltre ad altri numerosi arrivati da Enti ed istituzioni nazionali.
Lo scorso anno l’evento ha visto, tra gli altri, il patrocinio di “Fondazione con il Sud” , della Regione Basilicata, di Matera 2019.
Ieri, nella serata presentata da Emanuela Calabrese, con gli ospiti, l’attore Dino Lopardo e il musicista Alfredo Tortorelli, tra i tanti partecipanti arrivati da tutt’Italia, ad essere premiato con la poesia “Nessun Premio Oscar“, nella sezione “Grande Guerra” con una targa in vetro con l’immagine di San Gerardo Majella che veglia sui soldato in guerra, Domenico Lauria, poeta e scrittore di origini lucane, di Pietrapertosa, nato in Svizzera il 25 settembre del 1974.
“Ho scritto questa poesia, in occasione di questo concorso, perchè mio nonno paterno ha fatto la Prima Guerra mondiale e sono davvero soddisfatto del risultato ottenuto”.
È stato il commento a caldo del premiato Lauria, raggiunto da noi telefonicamente al termine dell’evento e questo è il suo scritto.
NESSUN PREMIO OSCAR
Si alza il sipario
su un palcoscenico irreale
dove il tempo non ha più senso
e gli spettatori non pagano il biglietto.
Rappresentazione cruenta
dove tremendi destini s’intrecciano
finendo in una fossa comune.
Il copione non cambia.
Si mischia sangue con sangue
non c’è posto per gioia e sorrisi.
È fedele compagna la finta speranza.
Le lacrime non rigano volti
ma inespressive maschere.
Il terrore si annida negli occhi
di quei fanciulli vestiti da soldati.
Che ingiusto Carnevale!
Il sorgere del sole non basta
a mitigare l’anima infreddolita.
Nessun Premio Oscar
ma fango su fango
nessun Inno Nazionale
ma richiami di morte.
Il sottofondo dell’inutile guerra
si compone di terribili note:
colpi di cannone, spari di fucile
e urla di soldati.
Straziante colonna sonora
di giorni maledettamente uguali
Le voci: “Miraggi sonori”
imprigionati sui campi di battaglia.
Cala il sipario sulle giovani vite
e la scenografia svela un triste spettacolo
che non è finzione,
lasciando soltanto applausi di disperazione.
Donatina Lacerenza
Collaboratore