Ne avevamo già parlato alcuni mesi addietro del pericolo che si poteva correre ma un tecnico del Comune in una mail, che custodisco gelosamente, mi disse che era impossibile che accadesse una simile cosa e, invece, non è stato cosi.
Infatti, ora, ritorniamo a parlarne.
È accaduto, in Basilicata, a Cirigliano, in provincia di Matera, in contrada Pandolfi, dove ieri notte, giovedì 23 agosto, è crollata un’altra pala eolica che, per fortuna, anche questa volta, non ha creato danni nelle sue vicinanze.
Abbiamo cercato di parlarne più volte di questi “aggeggi” ora reputati infernali da più parti e anche da coloro che hanno autorizzato la messa in opera perchè oramai stanno creando problemi ovunque in Basilicata sul problema rumorosità e pericolosità.
Sono stati organizzati dei comitati contro l’eolico in diverse città ma le leggi tutelano soltanto chi li piazza un pò ovunque.
Negli ultimi mesi ne abbiamo scritti di articoli, sopratutto su zone come Cirigliano ma anche per quel che riguarda in molto particolare ad altre città lucane.
Avigliano, in provincia di Potenza, ad esempio, ha decine e decine di situazioni simili, vicino a strade e abitazioni private, fatti oramai, all’ordine del giorno anche in altre città della Basilicata e in giro per l’italia.
Ma la politica tace ancora, anzi continua ad autorizzare montaggi simili perchè una legge lo autorizza e qualcuno lo richiede senza sapere, poi, a quali problematiche si vada incontro.
Ma perchè, ci domandiamo da sempre, piazzare vicino alle abitazioni e alle strade pale eoliche di diverse tonnellate che possono arrivare, sembra, sino a circa 60 metri di altezza e spacciati, poi, per mini eolico?
Rocco Becce
Direttore Editoriale