È partita dalla Sicilia, per arrivare anche in Basilicata, una vasta operazione della Polizia Postale di Catania, sotto la direzione del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, contro la pedopornografia online, denominata “Showcase“, coordinata dalla locale Procura Distrettuale, conclusasi con 15 italiani denunciati, di cui 1 tratto in arresto e circa 200 stranieri che saranno segnalati alle Autorità competenti di vari Paesi.
Questo, è avvenuto, grazie ad un’attività di monitoraggio sul web e dal successivo rinvenimento, su una piattaforma di un Paese estero, di un forum con pagine dedicate alla pornografia minorile contenenti immagini di quella natura nonchè commenti che istigavano pubblicamente alla commissione di atti sessuali in danno di minori postati da centinaia di utenti.
Il meticoloso lavoro è stato svolto dagli agenti di Polizia anche con attività investigative sotto copertura, condotte per oltre un anno con il costante coordinamento della Procura catanese, seguendo gli standard operativi ormai consolidati in tema di attività d’indagine transnazionali per il contrasto all’online child abuse, che hanno, così, consentito agli investigatori di acquisire elementi di colpevolezza nei confronti di numerose persone.
La magistratura catanese ha, pertanto, disposto numerose perquisizioni domiciliari ed informatiche nei confronti di 15 indagati, residenti in varie parti d’Italia, contestando loro i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico nonchè di istigazione a pratiche di pedofilia.
Nel corso delle perquisizioni eseguite all’alba di oggi, martedì 23 ottobre, è stato tratto in arresto un indagato di 32 anni residente a Verona, trovato in possesso di centinaia di file pedopornografici di rilevante gravità e il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verona ha convalidato il suo arresto, come si legge in una nota inviata in redazione dall’Ufficio Stampa della Polizia di Stato.
Numeroso il materiale informatico posto sotto sequestro su cui saranno approfondite analisi informatiche.
Le città interessate dalle perquisizioni sono state 10 e tra queste Belluno, Bergamo, Bologna, Ferrara, Milano, Potenza, Siracusa, Torino, Verona e Vercelli e, noi, come sempre non possiamo che segnalare certe situazioni sperando che sui social network i tanti fruitori stiano molto più attenti a non pubblicare foto di bambini o altre notizie che possano portare a certe problematiche.
Rocco Becce
Direttore Editoriale