A seguito di una violenta rissa tra extracomunitari verificatasi lo scorso 18 novembre in Basilicata, a Potenza, nei pressi dell’esercizio pubblico “Africa Shop“, inaugurato inizialmente il 18 novembre del 2017 nella centralissima via Mazzini 55, e, poi, spostatosi a pochi metri più sù, al civico 16, gestito da E.O., una 39enne di nazionalità nigeriana, con due figli e sposata con un italiano, attività frequentata prevalentemente da cittadini africani, il Questore di Potenza, Alfredo Anzalone, nella foto, in merito, ha disposto un provvedimento.
Ai sensi dell’art. 100, comma 2 del T.U.L.P.S., ha disposto la revoca della S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per l’esercizio di vicinato nel settore alimentare e per la somministrazione di alimenti e bevande con annesso laboratorio, rilasciate al locale dal Comune di Potenza.
“La sospensione è stata resa necessaria a causa del ripetersi di situazioni pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica – è spiegato in un comunicato stampa inviato dalla Questura del capoluogo lucano che aggiunge – tenuto conto che già nei scorsi mesi di gennaio ed ottobre erano stati adottati provvedimenti di chiusura temporanea dell’attività commerciale, rispettivamente della durata di 15 e 30 giorni”.
Ed ora, passando di lì, si può notare che è stata tolta già l’insegna al vecchio locale e forse i vicini potranno fare sonni più tranquilli dopo le tante lamentele effettuate tempo addietro.
Tutto iniziò proprio lì, nella serata dello scorso 8 gennaio, quando i militari dell’Arma della Compagnia di Potenza, guidati dal Capitano Gennaro Cascone, nella foto, nel corso di alcuni servizi di controllo del territorio deferirono in stato di libertà, per i reati di rissa in concorso, 4 extracomunitari.
A.O., di anni 33, N.O., di 24, G.O., di 20 e S.D., di 25, tutti di nazionalità nigeriana, ospiti della struttura ricettiva del “Tourist Hotel” di Potenza e delle strutture di accoglienza di Savoia di Lucania e Fardella, in provincia di Potenza, furono identificati e rilasciati dopo gli interrogatori di rito, intorno alla mezzanotte, dalla Caserma Orazio Petruccelli di via Pretoria.
Nell’attività, intorno alle ore 19.30, uno dei giovani denunciati prelevò dei prodotti, rifiutandosi di pagare il conto.
Siccome anche in altre occasioni, aveva assunto un analogo atteggiamento, la titolare insistì nel saldo, non intendendo fornirgli altra merce, se non avesse ottemperato ai pagamenti, ricordandogli anche alcuni debiti arretrati, ma in preda all’alcool, il giovane minacciò la donna e tentò di aggredirla.
Altri extracomunitari presenti nell’attività commerciale intervennero in difesa della donna, nel tentativo di far desistere il ragazzo dalla condotta offensiva, aggressiva e pericolosa e per tale motivo ne scaturì una violenta lite, che è, poi, proseguita all’esterno del locale.
I quattro furono condotti in caserma per ulteriori accertamenti, il nigeriano fu denunciato anche per il reato di tentata rapina e visitato davanti ai Carabinieri dai sanitari del “118 Basilicata Soccorso” al quale fu riscontrato un taglio sul naso ed un ematoma al viso.
All’epoca, nessun danno, fu arrecato alle autovetture parcheggiate sulla pubblica via e agli esercizi commerciali presenti in zona, ma da alcune testimonianze, alcuni residenti della zona, incominciarono a preoccuparsi per ciò accaduto durante la serata e a denunciare alle autorità competenti tutto ciò.
Sul posto, ritornando allo scorso 18 novembre, gli agenti della Polizia di Stato hanno constatato la presenza di O.G., nigeriano di anni 20, titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari e di T.F., anch’egli cittadino nigeriano, di anni 30, richiedente asilo, i quali stavano picchiando con una bottiglia di vetro un connazionale richiedente asilo di 23 anni.
Gli operatori di Polizia sono riusciti a bloccare gli aggressori che sono stati accompagnati in Questura per gli accertamenti del caso.
Nella circostanza, i due fermati, nel tentativo di sottrarsi ai controlli, reagirono con violenza, tentando di fuggire, procurando lievi lesioni a due poliziotti, costretti a recarsi presso il San Carlo per le cure del caso.
Conseguentemente i due aggressori furono tratti in arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e tradotti presso la “Casa Circondariale Antonio Santoro” di Potenza, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Ora, dopo appena un mese di attività in un locale poco più sopra, qui nel video, arriva ancora una chiusura, molto probabilmente definitiva.
Rocco Becce
Direttore Editoriale