Sulle terapie di palliazione in oncologia a favore dei pazienti, un tema al centro della discussione scientifica, se ne discuterà oggi, giovedì 13 dicembre, dalle ore 13.30, in un incontro che si svolgerà in Basilicata, all’IRCCS CROB di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza.
L’evento scientifico, si legge in una nota stampa, è organizzato dalla responsabile del coordinamento Gruppi Oncologici Multidisciplinari dell’IRCCS CROB, Alba Capobianco.
Dopo la farmacogenomica e i corretti stili di vita, l’ultimo dei tre incontri di approfondimento che si sono susseguiti già nel centro sanitario d’eccellenza nazionale lucano, metterà a confronto gli esperti regionali e nazionali sulle cure necessarie quando non è possibile la guarigione a cui prenderanno parte Francesco Cellini, docente e radioterapista oncologo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Marcello Ricciuti, direttore Terapia Antalgica, Cure Palliative e Hospice Aor San Carlo.
Inoltre, saranno presenti, i professionisti dell’Irccs Crob, tra cui il direttore della struttura complessa interaziendale di radioterapia, Vincenzo Fusco, il direttore del dipartimento medico, Michele Aieta, il direttore del dipartimento chirurgico Giuseppe La Torre e il direttore del dipartimento dei servizi, Aldo Cammarota.
“È evidente, oramai, che l’approccio terapeutico ottimale in oncologia ruoti intorno anche ad una corretta palliazione – spiega Alba Capobianco che aggiunge – che in oncologia si configura come una disciplina che cura anche quando non si può guarire, come un mantello che avvolge le esigenze fisiche e psicologiche dei pazienti in fase avanzata di una malattia non più guaribile”.
Lo stato di non guaribilità porta prima ad una cronicizzazione e, poi, ad una fase terminale con un progressivo aumento dei sintomi e della sofferenza.
“In questa fase – spiega la dott.ssa Capobianco – la cura del dolore non può essere separata dalla cura degli altri sintomi”.
Queste cure sono destinate a controllare sia sintomi fisici come il dolore, la stanchezza che altri sintomi psico-emozionali del paziente attraverso una terapia quanto più possibile mirata con la finalità di migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita e ridurre la sofferenza psicofisica.
In questo ambito, assume particolare rilievo l’integrazione tra le diverse discipline che mettono in atto terapie specifiche, compreso il supporto psicologico.
La multidisciplinarietà e la condivisione delle professionalità anche nelle terapie palliative rappresenta un ideale di cura da perseguire, come sarà, poi, approfondito dagli esperti nel corso dell’incontro.
L’obiettivo della giornata di studio è di fornire agli specialisti presenti gli strumenti adeguati a rafforzare il concetto di multidisciplinarietà nelle terapie palliative e sintomatiche e a sviluppare protocolli diagnostico terapeutici condivisi.
Redazione