Il nuovo governo non è ancora a pieno regime.
In questi primi mesi, il M5s e la Lega hanno avviato alcuni programmi a favore degli italiani e, su questo, avremo modo di parlarne più in là.
Negli ultimi mesi, invece, ci siamo occupati di tante discriminazioni che hanno colpito negli anni ammalati di tumore, licenziati dal posto di lavoro, di una legge 104/92 non sempre a tutela di chi ne dovrebbe avere bisogno, dei tribunali con processi che durano lunghissimi anni e di tante altre problematiche che colpiscono i disoccupati, gli invalidi e anziani che riescono a vivere a stento, mentre i guadagni dei politici e dei sindacalisti, di ogni sigla, vanno sempre più su.
E poi, ancora, ci interesseremo di affidi e adozioni di bambini dall’estero alla modica cifra di 25mila euro per averne uno, dopo oltre tre anni.
Insomma, situazioni che vengono i brividi alla pelle soltanto a parlarne.
Ecco di cosa vorremmo che la politica tutta, di destra, sinistra, centro o di chissà quale altra sigla, si occupasse da oggi in poi, visto ciò che in passato non è stato fatto.
In queste ultime ore, però, arriva una novità.
Vi è la rivolta dei sindaci del centrosinistra ed è la gioia di tanti dell’opposizione.
Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo e subito dopo Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, affiancati dal sindacato della CGIL e da altri colleghi, sono pronti a boicottare una nuova norma del decreto sicurezza sugli immigranti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che, al contrario, va avanti contro chi non rispetta le leggi approvate in Parlamento.
Questo è accaduto dopo che Orlando ha ordinato al suo ufficio anagrafe di non applicare le misure che negano la possibilità di concedere la residenza, e, ovviamente, la carta d’identità e vari servizi collegati, a chi ha un permesso di soggiorno, considerato per il politico siciliano “una semplice applicazione dei diritti costituzionali”.
Quindi, un amore unico lanciato da tanti verso le migliaia di migranti che ospitiamo nelle nostre città da Nord a Sud, dove dalla mattina alla sera, ovviamente non tutti, chiedono l’elemosina in mezzo alle strade, qualcuno viene arrestato per spaccio di droga o violenze varie e, poi, subito rilasciati, mentre altri fanno anche di peggio.
È nato, però, anche un business sui migranti, ora amati più degli italiani e “guai a chi li tocca”, è il motto che ora va di moda in certi ambienti.
Una situazione che da tempo ha preso una brutta piega in diverse località italiane che ha visto perpetrare addirittura alcune truffe, l’ultima proprio qualche giorno addietro.
La nostra non è invidia, neanche cattiveria o razzismo, ma soltanto un dato di fatto, dopo tantissimi atti vergognosi di cronaca accaduti in giro per l’Italia e anche a Potenza.
Intanto, però, i “nostri” cari extracomunitari, che non sono tutti delinquenti, sembra scontato questo, li lasciamo a girovagare ancora in mezzo alle strade, in inverno vestiti con abbigliamento estivo e in estate con i cappotti, senza lavoro, nessun corso di lingua italiana e a Potenza, a chiedere l’elemosina e anche e a minacciare clienti davanti ai supermercati, nonostante un’ordinanza comunale in città, emessa dal sindaco Dario De Luca, in vigore dallo scorso 15 luglio e con scadenza al 31 marzo prossimo.
Nel frattempo, quasi tutti i giorni della settimana, un gruppo di extracomunitari, molto organizzati, non casuali, con il treno delle “Ferrovie Appulo Lucane”, in partenza la mattina da “Potenza Città”, si recano per l’intera giornata anche ad Avigliano per chiedere l’elemosina.
Gli incassi, di solito, superano le 100 euro cadauno, esentasse.
Non vi è una statistica precisa su questi guadagni, ma da alcune confidenze fatte dai cassieri delle attività commerciali, si arriva anche a cifre molto più alte.
Somme di denaro che, chissà, potrebbero aver arricchito il racket dello spaccio di droga del clan nigeriano scoperto e sgominato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese.
Questo, durante un’operazione denominata “Level” eseguita all’alba dello scorso 27 novembre, tra la Basilicata e Campania, che ha visto coinvolto 13 extracomunitari, in un’indagine coordinata dalla D.D.A. della locale Procura della Repubblica, con a capo il dott. Francesco Curcio.
Alla fine, se permettete, un semplice consiglio.
Se avete voglia veramente di aiutare qualcuno in difficoltà finanziarie, ammalato o invalido, recatevi nelle loro case toccando con mano situazioni di vero bisogno che, forse, a volte, facciamo finta di non vedere o di non conoscere, perchè queste persone non vanno davanti ai supermercati.
Rocco Becce
Direttore Editoriale