In Basilicata, tra Scanzano Jonico e Policoro, in provincia di Matera, nella mattinata di oggi, mercoledì 16 gennaio, è stata data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Matera, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 14 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, con carattere della transnazionalità, estorsione, violenza privata, uso indebito di carte di credito e corruzione.
11 sono le persone finite in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 con l’obbligo di dimora e 1 con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e questo è l’elenco dei nomi.
RECLUSI IN CARCERE
P.C.L.L., nata in Romania, di anni 48, residente Scanzano Jonico (MT), bracciante agricola, promotrice dell’organizzazione, già nota alle forze dell’ordine, attualmente detenuta nel carcere di Potenza;
M.A.D., nato in Romania, di anni 39, residente Scanzano Jonico (MT), bracciante agricolo, promotore dell’organizzazione, già noto alle forze dell’ordine, detenuto nel carcere di Matera;
Z.C.G., nato in Romania, di anni 42, domiciliato Scanzano Jonico (MT), bracciante agricolo, già noto alle forze dell’ordine, detenuto a Matera;
V.F., nato in Romania, di anni 47, domiciliato a Scanzano Jonico (MT), bracciante agricolo, già noto alle forze dell’ordine, detenuto a Matera;
M.A.G., nata in Romania, di anni 30, residente a Scanzano Jonico (MT), bracciante agricola, incensurata;
V.P., nato a Ginosa (TA), di anni 54, residente a Scanzano Jonico (MT), imprenditore, già noto alle forze dell’ordine;
S.S., nata in Svizzera, di anni 49, residente a Scanzano Jonico (MT), dipendente di un’impresa agricola, già nota alle forze dell’ordine;
L.A., nata a Policoro (MT), di anni 47, residente a Scanzano Jonico (MT), dipendente di un’impresa agricola, già nota alle forze dell’ordine;
G.M., nato a Montalbano Jonico (MT), di anni 47, residente a Scanzano Jonico (MT), imprenditore, titolare di un’azienda agricola e già noto alle forze dell’ordine;
G.A., nato a Martina Franca (TA), di anni 23, residente a Scanzano Jonico (MT), imprenditore e titolare di un’azienda, incensurato;
M.C., nato a Gela (CL), di anni 40, residente a Corigliano Calabro (CS) ma domiciliato a Policoro (MT), imprenditore e titolare di alcune aziende agricole, già noto alle forze dell’ordine.
ARRESTI DOMICILIARI
S.G., nato a Montalbano Jonico (MT), di anni 54, residente a Scanzano Jonico (MT), incensurato.
OBBLIGO DI DIMORA
B.L., nato a Pisticci (MT), di anni 60, residente a Marconia, frazione di Pisticci (MT), incensurato.
OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G.
B.A.E., nata a Pisticci (MT), di anni 35, residente a Marconia, frazione di Pisticci (MT), incensurata.
Le indagini, sono state avviate dopo una denuncia di un cittadino rumeno, per sfruttamento illecito del lavoro, presentata lo scorso mese di maggio presso la Compagnia Carabinieri di Policoro, guidata dal Capitano Chiara Crupi, e svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Policoro, guidato dal Maresciallo Maggiore Antonio Barnabà e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera e Potenza, diretto dal dott. Stefano Olivieri Pennesi che nello stesso periodo hanno fermato 4 cittadini rumeni, indiziati di delitto.
Le fasi successive delle attività investigative, sviluppatesi anche in ambito internazionale, hanno portato alle responsabilità penali dei singoli appartenenti all’organizzazione criminale transnazionale, dedita alla intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera.
Il modus operandi consisteva nel reclutare all’estero, tramite l’uso dei social network, i lavoratori, principalmente rumeni, i quali, una volta arrivati in Italia, venivano privati dei documenti di riconoscimento e costretti a lavorare fino a 14 ore consecutive, con la solita miseria di circa 3,5 euro all’ora, in diversi terreni agricoli privati, individuati tra le città lucane di Scanzano Jonico e Policoro.
Le vittime venivano alloggiate presso delle abitazioni a loro fittate forzatamente, il cui costo veniva automaticamente decurtato dal salario e costretti ad una sola pausa per il pranzo di mezz’ora.
Al sodalizio criminale hanno preso parte anche alcuni titolari e gestori di aziende operanti nel settore ortofrutticolo, nonchè un impiegato comunale di Scanzano Jonico e due sindacalisti di un patronato di Marconia di Pisticci.
Dal 2014 ad oggi, il numero dei lavoratori sfruttati sono stati circa 200 e i profitti illeciti sono arrivati ad oltre 1 milione e 300mila euro.
Nel corso delle perquisizioni effettuate dai militari sono stati rinvenuti documenti comprovanti le attività illecite e la somma in contante di 56mila euro, tutto sottoposto a sequestro.
Durante una conferenza stampa svoltasi nella tarda mattinata di oggi, negli uffici della Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Matera, sono stati forniti tutti i dettagli dell’operazione condotta dai militari dell’Arma del Comando Provinciale di Matera, al comando del Tenente Colonnello Samuele Sighinolfi, che ha visto impegnati, oltre 100 militari supportati da unità cinofile e da un elicottero.
Le indagini sono state coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica di Matera, dott. Pietro Argentino e dal pm, dott.ssa Annafranca Ventricelli, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Rosa Angela Nettis.
“Il caporalato è un fenomeno ignobile diffuso in molte regioni italiane e particolarmente al Sud la cui eradicazione è una priorità di questo governo e un dovere per un Paese civile. L’operazione effettuata oggi dal Carabinieri del Comando provinciale di Matera e dal Comando Tutela Lavoro rappresenta un segnale molto positivo e voglio ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro svolto. Adesso bisogna proseguire in questa direzione, queste forme di sfruttamento sono intollerabili. L’impegno profuso dal Ministero del Lavoro in questa direzione, attraverso il rafforzamento del personale dell’ispettorato nazionale del Lavoro, rappresenta un segnale positivo che darà certamente i suoi frutti”.
In una nota stampa inviata in redazione, è stato questo il commento del Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, del M5s, sull’operazione conclusasi oggi e che su questo delicato argomento ha coinvolto nella mattinata un’altra operazione portata a termine sempre dai Carabinieri, nel Lazio, a Colleferro, in provincia di Roma.
Rocco Becce
Direttore Editoriale