Ennesimo fatto di droga accaduto in Basilicata, nella mattinata di ieri, sabato 26 gennaio.
A Melfi, in provincia di Potenza, come informa in una nota stampa il Comando Provinciale di Potenza, un 16enne del posto, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è stato tratto in arresto in flagranza di reato.
Il minorenne è stato sorpreso davanti ad una scuola a spacciare droga dal Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia di Carabinieri.
I militari, nell’ambito di specifici controlli sul territorio contro l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, nei pressi degli istituti scolastici, in concomitanza con l’orario di fine lezioni, hanno eseguito un’attenta attività di osservazione in località Valleverde, dove hanno notato il giovane che stazionava nelle vicinanze di una scuola di secondo grado della città lucana.
Insospettitisi dal suo atteggiamento e avendo notato uno strano movimento, in quanto si era avvicinato ad un altro giovane per consegnargli qualcosa in cambio di denaro, i Carabinieri hanno deciso di intervenire per effettuare un accurato controllo.
Il 20enne, anch’egli del posto, poi segnalato alla competente Prefettura di Potenza, aveva nascosto nella tasca del giubbotto un involucro in cellophane contenente un grammo di marijuana.
Sottoposto a perquisizione personale, il 16enne è stato sorpreso in possesso di una confezione di droga, di tipo marijuana da un grammo, identica a quella appena ceduta, oltre a 9 dosi di hashish, per un peso complessivo di 23 grammi e del denaro contante per 45 euro, probabile provento dell’attività di spaccio.
Da quanto si è potuto capire niente carcere, ma soltanto arresti domiciliari per il presunto spacciatore e se colpevole, avrà sicuramente problemi con la giustizia, ma la domanda che per l’ennesima volta ci poniamo è sempre la stessa.
È sufficiente tutto questo, in un Paese dove si vuole legalizzare la cannabis per un nuovo grande business soltanto a favore delle aziende private italiane?
Rocco Becce
Direttore Editoriale