Proseguono in tutt’Italia i controlli sul territorio a favore dell’ambiente.
Nell’ambito di un’operazione contro l’inquinamento idrico e per la corretta depurazione delle acque reflue industriali che ha interessato per settimane alcune regioni italiane, 63 persone sono state denunciate dai Carabinieri per la Tutela Ambientale del NOE (Nucleo Operativo Ecologico).
La notizia, ripresa sui social network anche dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha visto al momento indagati, nelle regioni Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, titolari, amministratori e gestori di aziende responsabili di inosservanza delle norme o assenza delle autorizzazioni per gli scarichi industriali, reato previsto dal Codice dell’Ambiente (art. 137) per il quale si prevede l’arresto da 2 mesi a 2 anni o un’ammenda da 1.500 a 10mila euro.
I controlli sono scattati dopo la segnalazione di alcuni cittadini allarmati dai rischi di contaminazione delle falde acquifere.
L’operazione ha consentito di scoprire, grazie a controlli che proseguiranno anche nei prossimi giorni in altre regioni italiane, sversamenti illegali, spesso di sostanze altamente inquinanti e tossiche nelle fognature, in canali di scolo, mare, fiumi o torrenti che hanno coinvolto aziende operanti nei settori delle materie plastiche, chimiche che producevano materiale ferroso, officine meccaniche, autolavaggi oltre che ad alberghi e plessi ospedalieri pubblici o privati.
I sequestri hanno superato i 5 milioni di euro, come informa una nota stampa inviata in redazione dal Comando Carabinieri del NOE di Potenza, guidato dal Maggiore Luigi Vaglio, e, in Basilicata, hanno interessato due impianti industriali nelle città di Pietragalla e Venosa, in provincia di Potenza, e due depuratori a Missanello e Tricarico, in provincia di Matera, dove è stata denunciata una persona e sono state elevate sanzioni amministrative per la somma di 48mila euro.
Le verifiche dei militari per la Tutela Ambientale hanno riguardato condotte di scarico, vasche di deposito reflui, pozzi, e, nei casi più gravi, interi impianti di produzione o aziende delle quali, al momento, è stata sospesa l’attività.
Rocco Becce
Direttore Editoriale