Dopo il collocamento delle scorse settimane a Potenza, al centro di piazza Vittorio Emanuele II, nota anche come piazza 18 Agosto, la Statua in bronzo del “Leone Rampante”, emblema della città, realizzata dall’artista potentino Vito Natalino Giacummo, detto Omar, è stata finalmente posizionata in queste ultime ore.
Questo, molto probabilmente anche in occasione della visita del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte che terrà lunedì prossimo nel capoluogo lucano.
La scultura fu collocata in pieno centro storico cittadino, prima davanti alla sede del Palazzo di città, in piazza Giacomo Matteotti e, poi, in largo Raffaello Pignatari, davanti all’ingresso della “Galleria Civica” di Palazzo Loffredo.
Nella penultima location, il 23 dicembre del 2015, fu posizionata su di un’opera di supporto lavorata in pietra e con una targa in ottone.
Tutte le spese per i lavori di trasporto, preparazione e sistemazione della statua furono donate dalle associazioni “Lions Club Potenza Host”, “Club Potenza Pretoria” e “Club Potenza Duomo” e dalle aziende, Donato Foscolo, SBM e Autotrasporti Antonello Claps, presenti tutti all’evento di allora insieme al sindaco della città, Dario De Luca, che ha donato loro una pergamena dopo un breve discorso e una foto ricordo, e al vescovo di Potenza, Monsignor Agostino Superbo che ha benedetto la statua bronzea alla presenza di alcune autorità istituzionali locali.
Da qualche settimana è stata traslata in una delle principali piazze cittadine per consentirne, così, una maggiore visibilità e, contestualmente, andare ad occupare fisicamente il centro cittadino, il punto dal quale si concentrano i principali assi viari cittadini e verso il quale convergono i flussi di quanti raggiungono il capoluogo di regione.
Il professor Antonino Tripepi, già nel 1916 studiò lo stemma cittadino, in un saggio dal titolo “Curiosità storiche di Basilicata”, dedicato a Giustino Fortunato, nel quale veniva interpretata la presenza del “Leone Rampante” con corona e tre stelle sovrastanti, quale emblema della città.
In verità già dai primi del 1800 la questione legata allo stemma della città e alla sua proprietà contesa con l’antico ospedale San Giovanni di Dio è stata oggetto di numerosi studi e ricostruzioni storiche e documentali.
La sistemazione dell’opera, criticata e apprezzata allo stesso tempo, costata circa 70mila euro, era diventato un caso politico, ora speriamo soltanto che sia l’ultimo trasloco effettuato e che finiscano subito le varie critiche e commenti che oramai ha riempito sopratutto i social network, gioia e dolori di tanti politici cittadini ed “esperti” del settore.
Rocco Becce
Direttore Editoriale