In Basilicata, a Potenza, nell’ambito della ricerca clinica, nei giorni scorsi, due importanti riconoscimenti internazionali svolti da giovani eccellenze dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo.
Si tratta di due studi pubblicati su altrettante prestigiose riviste mediche inglesi, il “New England Journal of Medicine” e il “Hearing Balance and Communication“, che, vantano, tra i loro autori, due medici del San Carlo.
Sono il dott. Gianluca Paternoster, dell’U.O.C. di Cardioanestesia, e il dott. Italo Cantore, dell’UOC di Otorinolaringoiatria, già nominato Responsabile delle comunicazioni della “European Academy of Otology and Neuro–Otology” e coordinatore delle proposte tematiche via social che saranno oggetto del prossimo convegno europeo della società.
“Puntiamo molto sulle nuove generazioni, che vanno valorizzate e incentivate – ha detto il Direttore Generale dell’AOR San Carlo, Massimo Barresi, esprimendo soddisfazione per i risultati raggiunti a livello internazionale che ha aggiunto – ai giovani medici è affidato il futuro della sanità, a loro guardiamo con particolare interesse, cercando di favorirne la loro crescita professionale, senza mai dimenticare il grande patrimonio delle generazioni che li hanno preceduti, importante serbatoio da cui attingere esperienza, valori umani e professionali”.
È stato pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, lo studio “Miryad”, il più grande mai realizzato in Anestesia che ha coinvolto 36 prestigiosi centri ospedalieri di 13 Paesi nel mondo, con un coinvolgimento di 5.400 pazienti.
Coordinato da medici e ricercatori dell’Irccs Ospedale San Raffaele, coadiuvati dalla Città della Salute di Torino, ha visto partecipare anche l’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, con la U.O.C. di Cardioanestesia.
Paragonando le tecniche di Anestesia Generale endovenosa, alle tecniche inalatorie in cardiochirurgia, lo studio ha dimostrato che non c’è alcuna differenza tra i due tipi di anestesia dal punto di vista della sicurezza.
Il dott. Gianluca Paternoster è stato tra i collaboratori dello studio, che si inserisce nel più ampio percorso di ricerca clinica che da tempo conduce l’Azienda lucana.
Buoni i riscontri a livello internazionale anche per le attività di ricerca clinica in ambito otologico ed otobionico condotte nell’AOR San Carlo del capoluogo lucano.
La rivista internazionale, edita nel Regno Unito da Taylor and Francis “Hearing, Balance and Communication”, ha pubblicato lo studio “Electroacoustic cochlear stimulation advantages in severe-profound hearing loss” ( I. Cantore, A. Santandrea, G. Carelli, C. De Canio, G. Oliveto, ME Piedilato, P. Valente and L. Santandrea) sulla comparazione tra gli impianti cocleari tradizionali e quelli ibridi condotto dal team della UOS Centro di Riferimento Regionale per gli Impianti Cocleari, diretta dal dott. Italo Cantore e afferente alla UOC di Otorinolaringoiatria, diretta dal dott. Lorenzo Santandrea.
Come informa una nota inviata in redazione, si tratta di una nuova tipologia di orecchio bionico introdotta da pochi anni e applicata per la prima volta al Sud Italia, nel 2011, proprio al San Carlo.
La procedura, come confermato in questo lavoro, consente ai sordi gravi-profondi di ottenere migliori risultati in presenza di rumore ambientale di disturbo in termini di comprensione di parole e frasi ed in prove più complesse, come quelle del riconoscimento di voci diverse e strumenti musicali, con risultati statisticamente significativi.
Redazione