Un’altra pessima storia di violenza su anziani arriva questa volta dalla Basilicata.
La coordinatrice della “Casa di Riposo M.L. Cosentino“, di Lagonegro, in provincia di Potenza, accusata di maltrattamenti pluriaggravati ai danni degli anziani ospiti insieme ad un’operatrice socio-sanitaria sono state poste agli arresti domiciliari dai Carabinieri della locale Compagnia, guidata dal Capitano Salvatore Basilicata.
Ad una terza dipendente indagata, come informa una nota stampa inviata in redazione a firma del Procuratore Capo dott. Gianfranco Donadio. è stata, invece, applicata la misura del divieto di dimora in un raggio di 100 metri dalla struttura, con l’obbligo di presentazione alla P.G. per 3 volte a settimana.
Tutto ciò è avvenuto nella prima mattinata di oggi, mercoledì 8 maggio, al termine di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, originate da alcune denunce di maltrattamenti ad opera delle dipendenti della struttura, ora sigillata, anche per altri problemi scoperti all’interno dai Carabinieri del NAS, dopo un’ordinanza del Comune arrivata in tarda serata.
Gli elementi di prova raccolti dagli investigatori hanno consentito di accertare che le 3 dipendenti ponevano in essere, con serialità, condotte gravemente vessatorie, sotto il profilo fisico e morale, nei confronti degli anziani ospiti loro, affidati per ragioni di cura e assistenza, molti dei quali non autosufficienti.
In quest’altro fatto incredibile è stato scoperto che abitualmente e ingiustificatamente gli indagati commettevano atti brutali nel somministrare agli assistiti gli alimenti, nel praticare le quotidiane pulizie e durante le ordinarie attività quotidiane ed in particolare, quelli non autosufficienti, venivano percossi, intimiditi, umiliati, con aggressioni fisiche o verbali, frasi e comportamenti ingiuriosi e denigratori, del tutto incompatibili con la loro condizione di minorata difesa.
La stessa coordinatrice della struttura, che ospitava 20 persone, tenuta a vigilare e a garantirne il corretto comportamento delle operatrici socio sanitarie addette agli anziani, consentiva ciò che accadeva, non impedendo il verificarsi e il protrarsi di tali maltrattamenti di cui ne era pienamente consapevole.
Infatti, ciò accadeva spesso alla sua presenza e, a sua volta, vessava gli anziani, proprio a lei affidati, con comportamenti violenti, ingiuriosi, denigratori e intimidatori, urlando, strattonandoli, rivolgendosi con epiteti ingiuriosi e ponendo in essere atti di violenza fisica perfino nei confronti dei pazienti maggiormente bisognosi di assistenza, in quanto affetti da gravi patologie fisiche o psichiatrica.
E ancora, consentiva che terapie farmacologiche venissero somministrate dalle O.S.S. e addirittura dalle inservienti, anche con errori di somministrazione di farmaci.
Fatti di violenza allarmanti e gravi, originati da un incomprensibile atteggiamento di disprezzo verso alcuni pazienti che si sono manifestati in modo chiaro nel corso delle intercettazioni, che hanno, così, permesso di rilevare, in un periodo complessivo di 60 giorni, circa 30 episodi di rilievo penale da parte degli indagati, come rilevato nella ordinanza impositiva di misura emessa dal G.I.P.
Al momento, non sono stati forniti i nomi e neanche le immagini relative ai vari episodi subiti dalle anziane vittime, questo per tutelare il loro diritto alla riservatezza e non aggravare il pregiudizio all’onore e al decoro delle persone convinte e ancora ricoverate e, nelle prossime ore, il tutto, con maggiori informazioni su quanto accaduto in questi circa due mesi di indagini, sarà raccontato in una conferenza stampa che si terrà domani, alle ore 12.00, presso la Procura della Repubblica di Lagonegro.
Un caso che sicuramente seguiremo con molta attenzione e se, in merito, o su altre situazioni simili, volete farci delle segnalazioni, siamo a vostra disposizione ai seguenti recapiti della redazione: robexdj@gmail.com – 330/659672 – 0971/445220.
Rocco Becce
Direttore Editoriale