Questa è una notizia arrivata a conclusione di un’indagine denominata “Oro Giallo”, condotta in Puglia dai NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) dell’Arma dei Carabinieri di Foggia che hanno scoperto una truffa in un’inchiesta coordinata dalla locale Procura della Repubblica, in coordinamento con Eurojust, agenzia dell’Unione Europea e con Europol, Ufficio di Polizia Europeo, per gli aspetti operativi transnazionali.
Il tutto supportato dai militari dei NAS del Gruppo Tutela Salute di Napoli, dal Comando Provinciale Carabinieri di Foggia e con la collaborazione della Polizia tedesca che hanno dato esecuzione a Cerignola e San Severo, in provincia di Foggia, a Lavello, in provincia di Potenza ed in Germania, ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia, dott.ssa Manuela Castellabate.
Su richiesta del Sostituto Procuratore, dott.ssa Maria Giuseppina Gravina, delle 24 persone indagate, 14 sono finite in carcere e 10 agli arresti domiciliari.
Tutte sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti di frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari genuine come non genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, ricettazione, tutti illeciti correlati alla produzione, alla distribuzione e commercializzazione, sul territorio nazionale e internazionale, secondo una precisa divisione delle zone di distribuzione del prodotto da parte degli associati, di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva.
I provvedimenti giudiziari connessi all’indagine, di un’attività che rientra nella più vasta azione internazionale, con cadenza annuale, denominata OPSON, focalizzata al contrasto della contraffazione di alimenti e bevande e coordinata da Europol, la cui fase conclusiva si è svolta nella giornata dello scorso 13 maggio, hanno complessivamente comportato il sequestro di due immobili e di un’azienda olearia, dei mezzi di autotrasporto riconducibili al sodalizio, tra cui 6 autotreni, due in territorio tedesco, oltre ad un ammontare di circa 150mila litri di olio sofisticato, quest’ultimo stimato per un valore commerciale di un milione e 200mila euro.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di una rilevante attività investigativa, originata da un’ispezione effettuata presso una rivendita di generi alimentari del mercato rionale di Foggia, condotta dai Carabinieri del NAS, che ha permesso di disvelare l’esistenza di un’associazione per delinquere che gestiva il traffico di ingenti quantitativi di olio di semi, di soia o di girasole, sofisticato mediante l’aggiunta di clorofilla e betacarotene, in modo da renderlo simile all’olio extravergine di oliva e commercializzarlo con tale qualità generando un ingiusto notevole guadagno.
La vendita avveniva sopratutto nelle regioni del Nord Italia, nel Lazio, a Roma, in Puglia e in Germania, ovviamente di olio preparato in Puglia.
Infatti, la base operativa della presunta organizzazione era dislocata a Cerignola, in provincia di Foggia, all’interno di un oleificio regolarmente autorizzato, utilizzato come base logistica della sofisticazione e per le varie decisioni organizzative.
Al titolare dell’oleificio e capo del sodalizio gli associati si rivolgevano per acquistare l’olio di semi già sofisticato da poter rivendere tal quale o per acquistare olio di semi da sofisticare in autonomia mediante l’aggiunta di “verdone”, ovvero una miscela con altissima concentrazione di clorofilla.
Il principale indagato, dotato di una notevole capacità economica e conosciuto in tutta Italia come commerciante di olio, ha acquistato, nel corso dell’indagine, milioni di litri di olio di semi da multinazionali con sede nel Nord Italia, che pervenivano regolarmente sul territorio italiano attraverso navi mercantili.
Successivamente, circa due volte a settimana, l’olio di semi acquistato veniva trasportato a Cerignola con autobotti e scaricato presso l’oleificio.
L’organizzazione, avvalendosi di prestanomi per sviare eventuali azioni investigative, acquistava da una regolare ditta del settore della provincia di Milano degli additivi alimentari, quintali di clorofilla e betacarotene, da utilizzare per la sofisticazione dell’olio di semi ovvero per la predisposizione del “verdone” da vendere ai piazzisti che sofisticavano in proprio.
All’interno dell’oleificio le attività di illecita miscelazione avvenivano attraverso la manovalanza di operai, consapevoli del ruolo e delle modalità illecite.
Gli altri associati, procuratisi l’olio sofisticato o da sofisticare, eseguivano le attività di sofisticazione e confezionamento, in bottiglie di vetro da un litro o taniche in latta da 5 litri, presso magazzini o depositi di fortuna, privi di qualsiasi garanzia di igiene, collocati in posizioni strategiche e di difficile accesso, onde eludere eventuali controlli.
Anche loro si avvalevano di fidati operai, ormai esperti nella sofisticazione dell’olio, con anni di esperienza delittuosa alle spalle.
Predisposti i carichi di olio sofisticato, alcuni associati si dirigevano verso il Nord Italia, in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, o presso ristoranti importanti di città italiane ed estere.
Altri associati, quelli muniti di maggiore capacità economica ed esperienza, erano in grado di effettuare trasporti quindicinali in Germania attraverso carichi di interi autoarticolati (23mila litri per ogni spedizione).
Arrivato in Germania, l’olio veniva depositato presso aziende specializzate in logistica per la successiva distribuzione, mediante l’utilizzo di furgoni noleggiati sul posto, ad esercizi di ristorazione o grande distribuzione tedesca o con il collaudato sistema del “porta a porta”, dove era presente un’importante rete distributiva costituita da “piazzisti”, di origine italiana, che fornivano il supporto logistico e commerciale ai sofisticatori italiani, procurando anche alloggi durante il soggiorno.
Gli indagati, sopratutto in Germania, sfruttando l’Italian Sounding, ossia l’evocazione di alimenti contenenti un richiamo alla tradizione e qualità italiana, hanno determinato un danno di immagine nei confronti del mercato dell’olio extravergine di oliva nazionale, proponendo in maniera preponderante sul mercato un prodotto sofisticato ben lontano dalla qualità merceologica e nutrizionale di eccellenza.
Per il pagamento delle forniture di olio, sia in Italia che all’estero, gli associati accettavano qualsiasi strumento di pagamento, dal contante, non tracciabile, ai moderni mezzi di pagamento quali bonifici bancari o versamenti postali, in alcuni casi, i conti correnti bancari erano intestati a prestanome, a volte collegabili o riconducibili agli indagati.
Le indagini, sono state svolte mediante l’incessante opera di collegamento degli elementi investigativi raccolti con sistematica attività tecnica di intercettazione di decine di utenze telefoniche fisse e mobili, intercettazione telematiche (e-mail), ambientali audio e video, tracciatura GPS, supportati dai metodi di indagine tradizionale di (pedinamenti, osservazioni a distanza, acquisizione d’informazioni, accertamenti bancari e patrimoniali.
Le attività investigative svolte hanno consentito di effettuare 28 sequestri in campo nazionale di olio sofisticato, condotti durante le fasi di trasporto e deposito, nonchè di individuare e vincolare due strutture presso le quali avveniva il processo materiale di sofisticazione e contraffazione.
Tra gli interventi eseguiti nel corso delle indagini, sono stati bloccati 6 autotreni carichi con 23mila litri ciascuno di olio sofisticato, in tragitto per giungere in Germania come destinazione finale. Inoltre numerosi altri sequestri, importanti per documentare il contenuto reale dell’olio e la capillarità del sistema di vendita in un ampio territorio, sono stati operati con il supporto dei NAS competenti per territorio presso ristoranti delle principali città di 8 regioni italiane di Roma, Campobasso, Ancona, Milano, Torino, Parma, Napoli e varie località pugliesi, ed in Germania, con l’aiuto della Polizia tedesca.
In particolare, alcuni interventi mirati svolti dagli investigatori hanno consentito di accertare consegne di olio sofisticato anche presso noti ristoranti del centro storico di Roma e di Berlino, con contestuale sequestro di lattine di olio con etichettature riconducibili ad aziende inesistenti, venduto ad un prezzo nettamente inferiore a quello di un olio dichiarato di produzione nazionale.
Parallelamente alle attività investigative in Italia, con il continuo supporto organizzativo ed il coordinamento dell’agenzia Eurojust che, a mezzo delle sue rappresentanze italiane e tedesche, ha gestito la fase di coordinamento sovranazionale, tramite l’organizzazione di incontri all’Aja per lo scambio di atti ed informazioni tra le Procure e le forze di Polizia italiane e tedesche, la facilitazione dello svolgimento di attività investigative in Germania e della fase esecutiva della misura emessa dal GIP di Foggia, in costante coordinamento con Europol per la Polizia tedesca, dove si sono intraprese una serie di attività di Polizia Giudiziaria che hanno visto il coinvolgimento della Procura di Darmstadt.
Queste attività hanno consentito di individuare e identificare tutti i coinvolti in Germania e, quindi, confermare l’ipotesi investigativa transnazionale del NAS, consentendo anche una serie di fondamentali attività operative sfociate nel sequestro di ingenti quantità di olio sofisticato.
La fraudolenta attività commerciale ha determinato un notevole profitto illecito in favore dei soggetti coinvolti generando un volume di affari milionario, nella considerazione che ogni litro di olio sofisticato, compreso il contenitore utilizzato, aveva un costo produttivo di circa 1,20 euro, rivenduto sul mercato a prezzi oscillanti tra i 5 ed i 10 euro per litro.
I dati raccolti nel corso delle investigazioni hanno permesso di quantificare documentalmente che l’oleificio di Cerignola ha acquistato in un anno solare circa un milione di litri di olio di semi per un importo di un milione di euro.
Se si considera che il 90% dell’olio giunto presso l’oleificio è stato successivamente commercializzato come olio sofisticato, si può facilmente intuire che il denaro illecitamente percepito sia all’incirca di 8 milioni di euro annui, ovviamente con l’elusione totale di imposte e costi connessi all’adozione di sistemi di igiene e prevenzione sanitaria e tutela dei lavoratori.
Durante le operazioni, come dettagliatamente si informa in una nota stampa inviata in redazione dai Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, è stata anche sequestrata ulteriore clorofilla, rinvenuta presso l’oleificio, a testimonianza delle attività di sofisticazione ancora in atto.
Infine, gli indagati, figurando quali braccianti agricoli, seppur milionari, hanno indebitamente percepito l’indennità di disoccupazione mediante erogazione da parte dell’INPS, attestando fittiziamente l’assunzione presso aziende compiacenti.
Tra i presunti indagati, questi sono i nomi degli arrestati e tra loro un lucano che viveva all’estero ed un residente a Lavello.
IN CARCERE:
S.N., nato a Cerignola il 29 marzo 1954, ivi residente;
M.P., nata e a Cerignola l’11 novembre 1958, ivi residente;
C.G., nato a Cancello Scalo (CE) il 22 giugno 1975, residente in Bischofsheim (land ASSI);
F.A., nato a Tricarico (MT) il 20 agosto 1955, residente in Bischofsheim (Germania);
M.S., nato a Cerignola il 20 giugno 1960, ivi residente;
P.R., nato a Cerignola 4 luglio 1947, ivi residente;
P.A.d.R., nato a Cerignola il 13 ottobre 1972, ivi residente;
T.F., nato a Cerignola il 14 agosto 1964, ivi residente;
S.C., di Matteo, nato a Cerignola il 7 luglio 1972, ivi residente;
R.D., nato a Cerignola il 24 giugno 1968, ivi residente;
C.G., nato a Cerignola l’11 settembre 1971, ivi residente;
G.L., nato a Cerignola il 27 dicembre 1958, ivi residente;
R.S., nato a Cerignola il 12 agosto 1971, ivi residente;
S.N., nato a San Giovanni Rotondo il 30 gennaio1986, residente in Stornara.
AGLI ARRESTI DOMICILIARI:
S.F., nato a Cerignola il 14 ottobre 1962, ivi residente;
M.M., nato a Cerignola il 4 dicembre 1966, ivi residente;
S.G., nato a Cerignola il 15 febbraio 1958, residente a Lavello (PZ);
G.P., nato a Cerignola il 19 marzo 1966, ivi residente;
T.V., nato a Cerignola il 1° giugno 1991, ivi residente;
S.P., nato a Caloveto (CS) il 30 settembre 1940, residente in Edingen (Germania);
G.G., nato a Foggia il 20 marzo 1943, residente in Lippstadt (Germania);
M.D., nato a Francoforte (Germania) il 4 aprile 1986, residente in Hettersheim (Germania);
M.L., nato a San Severo il 13 maggio 1962, ivi residente;
S.M., nato a Hanau (Germania) il 6 gennaio 1967, residente in Germania.
Rocco Becce
Direttore Editoriale