In Basilicata, tra Melfi e Lavello, in provincia di Potenza, nei giorni scorsi, due persone sono state tratte in arresto dai Carabinieri delle locali Stazioni.
I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Melfi, guidata dal Capitano Carmine Manzi, hanno arrestato in flagranza di reato e posto ai domiciliari un 26enne di origini albanesi, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nella città di Melfi, responsabile di aver violato le prescrizioni a lui imposte.
Il giovane, insieme alla sua fidanzata, una 23enne del posto, alla guida di un’autovettura, sono stati sorpresi, durante la mattinata, mentre tranquillamente si recavano a passare una giornata al mare, in provincia di Foggia.
A Lavello, i Carabinieri della locale Stazione, appartenenti alla Compagnia di Venosa, guidata dal Capitano Alessandro Vergine, a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, con l’ausilio dei militari del locale Comando Compagnia, nelle prime ore della mattinata, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso marzo dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di un rumeno di 42 anni, ritenuto responsabile di furto aggravato in concorso.
Il provvedimento restrittivo dell’Autorità Giudiziaria tranese, riguardante tre persone, era maturato all’esito di prolungate indagini svolte dai Carabinieri, i quali avevano raccolto rilevanti elementi probatori nelle fasi susseguenti ad un controllo alla circolazione stradale da loro effettuato nella sera del 12 maggio 2017.
All’epoca, i militari, durante un servizio di controllo del territorio, avevano fermato un’autovettura con targa bulgara, su cui stavano viaggiando tre cittadini rumeni.
Nel corso della perquisizione veicolare gli operanti avevano rinvenuto un bidone contenente 100 litri di gasolio agricolo, alcuni utensili per consentirne l’aspirazione e una matassa di cavi elettrici, della lunghezza di circa 20 metri, sottoponendo il tutto sotto sequestro, poichè di dubbia provenienza.
Solo lo sviluppo delle investigazioni aveva, poi, consentito di accertare che quanto rinvenuto risultasse essere provento di furto, perpetrato poco prima dalle tre persone, all’interno di un’azienda agricola situata in agro di Canosa di Puglia.
Lo scorso 23 marzo, due dei tre malviventi, un 26enne ed un 39enne, componenti della banda, erano stati localizzati nel foggiano e tratti in arresto, mentre il terzo complice era rimasto irreperibile.
Proseguendo nelle investigazioni, l’uomo è stato individuato dai Carabinieri proprio a Taurianova, dove; poi, è stato dato corso alla misura restrittiva da parte dell’Autorità Giudiziaria e associato presso il carcere di Arghillà, in provincia di Reggio Calabria.
Rocco Becce
Direttore Editoriale