In occasione dell’arrivo dell’estate 2019, ritorniamo ad occuparci dell’autovelox con telelaser, installato da qualche anno in Basilicata, nei pressi di Ferrandina, in provincia di Matera, uno simile è anche sulla strada che porta a Melfi, in provincia di Potenza.
Si trattano di sistemi per dissuadere gli autisti ad azzardare velocità da piloti di Formula 1.
Ma non è solo questo.
Infatti, molti comuni italiani, per fare cassa, in accordo con alcune società costruttrici, che ne presentano domanda, installano “aggeggi” che non servono a nulla, anzi soltanto a togliere altri soldi dalle nostre tasche e addirittura contro legge, da quanto comunicato da alcune associazioni che dovrebbero tutelare noi cittadini, ma che, sino ad oggi, a dir la verità, nulla hanno fatto.
Il caso in questione, seppur ben segnalato sul percorso, riguarda un sistema di accertamento di velocità chiamato T-EXSPEED, posizionato già da tempo dalla Polizia Locale di Ferrandina che troviamo sulla “Strada Statale 407 Basentana”, al km.70-929, direzione Metaponto, per andare in Puglia, in Calabria e ritornare in Basilicata.
Da alcune segnalazioni, giunte in redazione nei mesi passati, molti sono stati gli automobilisti della Basilicata, ma anche di fuori regione, multati, sembra, senza alcuna motivazione, oltre che per una velocità di pochi chilometri orari da quanto segnalato.
Fatti che ci hanno mobilitato a denunciare, dopo che alcuni nostri articoli sono stati letti da circa 30mila persone.
Ci siamo anche chiesti del perchè di un sistema posizionato proprio in quel posto e non poco prima o poco dopo, dove sembrava più opportuno considerato i più gravi incidenti verificatisi.
Le sanzioni, inoltre, sono state anche raddoppiate a coloro i quali non hanno segnalato, tramite raccomandata A.R., allo stesso Comando della Polizia Locale di Ferrandina, in piazza Plebiscito 11, i relativi dati del guidatore del veicolo.
Insomma, si continua a togliere in tutti i modi denaro dalle nostre già povere tasche.
Dopo le tantissime segnalazioni abbiamo denunciato quanto accaduto alle autorità competenti, il Prefetto e alla Questura di Matera.
Circa un anno fa, sono stato anche ascoltato.
Ho rilasciato una dichiarazione spontanea agli agenti della Polizia Stradale del capoluogo materano, venuti a Potenza per l’occasione che, però, hanno appreso quanto da me evidenziato senza far capire più nulla sulle indagini che, comunque, sembra siano state avviate, e senza rilasciarmi copia di quanto raccontato.
In tutto questo lungo periodo una cosa è certa, ma non me ne pento assolutamente, il tempo perso, le spese anticipate per le raccomandate inviate, le varie telefonate effettuate e i viaggi intrapresi per i servizi, l’ultimo effettuato proprio nei giorni scorsi.
Quindi, a questo punto, a quanto sembra, i cittadini invece di essere aiutati e protetti dalle forze dell’ordine sono abbandonati a sè stessi.
Le mie denunce proseguiranno sicuramente sulla mia testata giornalistica online, ma mai più in una caserma.
A tutti voi, che avete seguito questa vicenda, dai contorni abbastanza oscuri, il consiglio, in un Paese che non funziona, è di evitare di passare, dove vi sono certi marchingegni, utili solo agli interessati.
Infatti, in tanti che venivano giù in vacanze, castigati dalle multe, hanno deciso di non ritornarci più.
Tempo addietro a Tursi, in provincia di Matera, una storia legata ad un simile autovelox portò all’arresto alcune persone.
Intanto, la prossima volta che andremo a votare, ricordiamoci anche di questo, in un Paese che più marcio di così davvero non si può, anche con le tante promesse invane per un cambiamento migliore da parte della “Lega” e del “M5s”, ad oggi rimaste tali.
Rocco Becce
Direttore Editoriale