Ennesimo arresto eseguito dai Carabinieri in Basilicata.
A Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, i militari della locale Stazione, in flagranza di reato, hanno tratto in arresto e posto ai domiciliari un 24enne, originario del Camerun, ritenuto responsabile di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
Il giovane, richiedente protezione internazionale, rientrato da Roma nella serata precedente, durante la mattinata di ieri, martedì 2 luglio, intorno alle ore 11.00, si è recato presso gli uffici dell’A.R.C.I. (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana) di Basilicata, che gestisce il centro di accoglienza straordinario di Barile, in provincia di Potenza, dove era stato ospitato sino allo scorso mese di marzo.
Dopo aver tentato di farsi consegnare del denaro per il rimborso del biglietto ferroviario, ha aggredito uno degli addetti presenti, spingendolo e bloccandolo contro una parete, per, poi, distruggere un computer portatile utilizzato nella struttura e sottrarre il cellulare ad una delle operatrici.
Lo straniero si era subito allontanato a piedi, ma dopo pochi minuti, grazie all’immediata segnalazione, è stato rintracciato e bloccato dai militari dell’Arma.
Alla vista delle forze dell’ordine, in un forte stato di agitazione, il migrante ha scaraventato al suolo il cellulare appena asportato e si è dato alla fuga.
È stato raggiunto dai militari nella zona periferica cittadina, lungo la “Strada Statale 93”, dove, erano sopraggiunti anche i Carabinieri della Stazione di Barile e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Melfi, al comando del Capitano Carmine Manzi.
L’individuo ha opposto ancora resistenza nei confronti dei Carabinieri, che hanno dovuto bloccarlo energicamente.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della locale Stazione, avevano tratto in arresto, in esecuzione di provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Potenza, un 66enne originario del luogo che dovrà espiare 4 anni di reclusione, responsabile di violenza sessuale continuata.
Filomena Lacerenza