Ritorniamo ad occuparci di licenziati dal lavoro per cause gravissime legate alla salute.
Questa volta è accaduto in Toscana, ad una cassiera di 45 anni, S.G.D., ammalata di “Sclerosi Multipla”.
La lavoratrice, madre, dopo 6 mesi di malattia, è stata messa alla porta con una lettera di licenziamento da un supermercato di Vinci, in provincia di Firenze.
Un’altra storia vergognosa come quella accaduta in Basilicata, a Potenza, circa tre anni fa, quando dalla mensa della “Casa Circondariale Antonio Santoro”, fu licenziata D.L., nativa di Avigliano, all’epoca 52enne ed ammalata di tumore.
La donna, dipendente di una ditta privata campana, la “SLEM“, prestava servizio nel locale carcere con mansioni di cuoca da circa 23 anni, e fu licenziata mentre effettuava cicli di chemioterapia e radioterapia.
Dopo la denuncia presentata dai suoi legali, fu reintegrata dal Giudice del lavoro, ma solo sulla carta dalla ditta esterna, che dopo qualche mese ha, però, risarcito la sua lavoratrice.
Ora, nonostante l’invalidità permanente al 100%, dall’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) le è stata tolta anche il minimo di pensione, come da prassi oramai consolidata dalle commissioni di medici.
https://www.robexnews.it/2019/04/19/potenza-linps-revoca-la-pensione-minima-ad-uninvalida-al-100/
Ora è stato presentato il ricorso e si attende l’esito a giorni, e, poi, si vedrà.
Un sistema squallido che prosegue, nonostante il nuovo presidente dell’Ente e un nuovo governo.
Intanto, al contrario di Potenza, dove tutte le sigle sindacali e politiche hanno taciuto, sul caso di queste ultime ore, qualcuno si è fatto avanti.
Infatti, è stato proclamato uno sciopero fissato per la giornata del prossimo 11 luglio.
Inoltre, un parlamentare del “Partito Democratico“, Dario Parrini, ha annunciato un’interrogazione al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, del “M5s“, per valutare se i diritti della lavoratrice siano stati violati.
Rocco Becce
Direttore Editoriale