Nel quadro delle attività ispettive svolte contro il lavoro nero e il grave fenomeno collegato al caporalato, durante le scorse festività di Ferragosto, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza e Matera, diretto dal dott. Stefano Olivieri Pennesi, ha accertato nel comune materano di Bernalda, 14 lavoratori in nero, 13 uomini ed una donna, intenti nella raccolta di pomodori, tutti extracomunitari e con regolare permesso di soggiorno rilasciato da oltre due anni, quindi in fase di rinnovo.
Un aspetto rilevante, come informa l’Ufficio Stampa dell’ITL, è che i migranti, originari della Guinea, Costa d’Avorio, Mali, Gambia, Nigeria, risultavano alloggiati, o per meglio dire accampati, nell’ex area industriale “La Felandina“, situata in contrada Mercuragno, lungo la “Strada Statale 407 Basentana” che porta a Metaponto, frazione di Bernalda.
Questo, nonostante la tragedia avvenuta all’alba dello scorso mercoledì 7 agosto.
Infatti, quel giorno, in un posto occupato da circa 250 migranti africani, mentre i turisti si preparavano ad andare in spiaggia a fare il bagno e a prendere la tintarella, una 28enne, di origine nigeriana, è deceduta a causa di un incendio divampato a causa dello scoppio di una bombola di gas.
La donna morta nel rogo, al contrario di chi, nel nostro Paese, si impegna soltanto ad a delinquere in ogni modo, era in Italia per lavorare dignitosamente e sostenere i suoi due figli minorenni che vivono ancora all’estero.
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Ritorniamo a dire che è un lavoro sottopagato e che gli italiani, nonostante le tante necessità e mancanza di lavoro, non hanno alcuna voglia di fare e con una politica di qualsiasi area e sindacati di categoria che da anni pensano soltanto alle proprie poltrone invece di stabilizzare i migranti che hanno, invece, di questa volontà per pochi euro al giorno.
Proprio nei giorni scorsi, a Potenza, come dal link qui pubblicato, si era tenuto un incontro in Prefettura contro il caporalato, con tutte le istituzioni proposte, per cercare di dare una soluzione al problema irrisolto da anni.
Inoltre era stata convocata d’urgenza una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ma ad oggi, ancora una volta si torna a sottovalutare tale drammaticità, forse in attesa della prossima vittima.
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Rocco Becce
Direttore Editoriale