In questo nostro Paese, oramai, non c’è proprio da meravigliarsi di niente.
In Basilicata, a Maratea, in provincia di Potenza, la locale Tenenza di Finanza, guidata dal Luogotenente Guilino Orrico, ha denunciato due persone del posto, che avevano tutti i requisiti, per la richiesta del “Reddito di Cittadinanza”.
Il primo aveva regolarmente presentato la richiesta per l’accesso alla misura di contrasto alla povertà, prevista per chi ha introiti inferiori agli 8mila euro annui, ma dallo scorso mese di maggio, il beneficiario aveva variato la propria condizione occupazionale in quanto avviato in un’attività di lavoro dipendente.
Il tutto, ovviamente, taciuto ai competenti organi.
I finanzieri, sono arrivati a lui attraverso un controllo ad una multiproprietà condominiale amministrata da professionisti incaricati e tra i lavoratori anche il beneficiario che è risultato assunto in nero.
Così, da un lato l’amministratore del condominio è andato incontro alla cosiddetta “maxi sanzione” prevista per il lavoro sommerso, dall’altro, i militari, approfondendo la sua posizione contributiva non assunto regolarmente, hanno scoperto che aveva percepito uno stipendio per lavoro dipendente nel mese di maggio pari ad 1.220 euro e, contemporaneamente aveva già ottenuto 2 accrediti del Reddito di Cittadinanza pari a 614,52 euro relativi ai mesi di maggio e giugno.
Un altro caso simile, invece, ha riguardato un’altra persona che, in violazione alle norme che disciplinano lo specifico aiuto, non aveva segnalato l’avvio all’attività lavorativa di un componente del proprio nucleo familiare.
Entrambi i casi, come informa un comunicato inviato dal Comando Provinciale della GdF di Potenza, sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria ed agli uffici INPS competenti, per la revoca immediata del beneficio ed il recupero delle somme indebitamente percepite e che a seguito di condanna, i due non potranno ripresentare la domanda per i prossimi dieci anni.
Filomena Lacerenza