In Basilicata, a Potenza, nella mattinata di oggi, venerdì 6 settembre, presso la Sala Riunioni “Giambattista Rosa“, al quarto piano della locale Questura, in via Guglelmo Marconi, al civico 42, si è tenuta l’ennesima conferenza stampa dove sono stati illustrati i dati relativi all’attività svolta nel corso della settimana dal personale della Polizia di Stato.
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In questa occasione, ad attendere e colloquiare con gli operatori dell’informazione, vi era il Commissario, dott.ssa Francesca Leanza, Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale Pubblico, nella foto.
Tra le diverse notizie discusse, sono stati presentati i risultati dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, intensificata secondo il piano di intervento del Questore di Potenza Isabella Fusiello, attuata nel corso della settimana dal personale della Polizia di Stato della Questura di Potenza e del dipendente Commissariato di P.S. di Melfi.
Tra gli interventi eseguiti, a seguito di chiamate al 113, sono stati controllati 149 veicoli, 303 persone identificate e 7 denunciate, oltre a 73 rimpatri con accompagnamento alla frontiera, 3 ordini del Questore per abbandono del territorio nazionale entro 7 giorni e 2 segnalazioni ai sensi art. 752.
Inoltre, sono stati attuati, con il concorso del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, 6 servizi straordinari di controllo del territorio con i seguenti risultati:
140 persone identificate e 86 veicoli controllati.
Nel corso degl stessi servizi straordinari sono stati anche controllati, con l’ausilio di personale della Divisione PASI, diversi esercizi pubblici nel capoluogo potentino dove il titolare di una sala giochi è stato denunciato per la mancata esposizione della tabella giochi proibiti (artt. 110 e 17 TULPS).
Nel corso delle periodiche attività di contrasto al fenomeno dello sfruttamento del lavoro nella zona del Vulture-Melfese, disposti a seguito di controllo da parte di personale della Sezione Contrasto alla criminalità straniera della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, il titolare di un’azienda agricola di Lavello è stato denunciato per il reato di sfruttamento del lavoro (ex art. 603 bis comma 1 nr. 2 c.p.), con l’aggravante specifica che il numero di lavoratori reclutati era superiore a tre.
Il contratto di lavoro era valido, ma irregolare nell’esecuzione, la corresponsione della retribuzione difforme dai contratti nazionali, avveniva a cottimo e non a giornata e ore di lavoro, e comunque sproporzionata rispetto alla quantità.
Infatti, in sei ore lavorative, veniva raccolto un ingente quantitativo di prodotto, e qualità del lavoro prestato, reiterata violazione della normativa relativa a periodi di riposo, sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza del lavoro con assenza di bagni, calzature di sicurezza, cappellino protettivo, zone d’ombra e punti di ristoro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale