Un’ennesima evasione fiscale è stata portata alla luce in Basilicata dai militari della Guardia di Finanza.
Il titolare di un distributore di carburanti per autotrazione, situato nel territorio di Trecchina, in provincia di Potenza, ha occultato ricavi per oltre 1 milione e 300mila euro ed evaso I.V.A. per oltre 300mila euro non dichiarando nulla al fisco per un anno.
A quantificare il totale delle somme, come si legge in un comunicato stampa inviato dal Comando Provinciale della GdF di Potenza, i finanzieri della Tenenza di Maratea, guidati dal Luogotenente Orrico Guilino, nell’ambito dei consueti servizi, mirati al contrasto dell’evasione fiscale.
I militari si sono insospettiti dal prezzo di vendita dei carburanti, particolarmente favorevole, praticato presso un distributore e dalla sistematica chiusura dello stesso per alcuni giorni della settimana, pur essendo ubicato su un’arteria con un intenso flusso di traffico veicolare.
In considerazione delle anomale circostanze, è stato eseguita una preventiva attività info-investigativa con l’ausilio delle banche dati che ha, così, consentito di appurare che il titolare operava su concessione di una nota compagnia petrolifera, successivamente revocata per inadempienze contrattuali.
Sono stati riconosciuti significativi elementi di pericolosità fiscale in capo all’interessato della concessione, primo tra tutti, la mancanza di alcune dichiarazioni fiscali.
Le indagini di Polizia Economico-Finanziaria hanno portato all’esecuzione di una verifica fiscale attraverso la quale è stato ricostruito il giro d’affari della ditta e quantificato il totale delle somme sottratte a tassazione, realizzato grazie alle cessioni di carburanti in evasione d’imposta.
Al termine degli accertamenti, attesa la rilevanza penale dell’imposta evasa, il concessionario del distributore carburanti, che assumeva la qualità di evasore totale, è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria competente in quanto ritenuto responsabile del delitto previsto e punito dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000.
Donatina Lacerenza
Collaboratore