All’alba di oggi, mercoledì 16 ottobre, durante un’operazione antidroga denominata “CASTELLO D‘ERBA“, marginalmente è stata coinvolta anche la Basilicata, con la perquisizione eseguita ad un 25enne di Bologna, che si trovava occasionalmente a Matera.
In tutto il territorio nazionale, oltre che in Spagna e Albania, circa 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, con il supporto dei Comandi Territoriali contermini ed Unità Cinofile ed Elicotteri, hanno eseguito 18 misure cautelari e numerose perquisizioni a carico di altrettante persone, indagate a piede libero.
Inoltre, in un’attività illecita che arrivava a fruttare, nelle piazze bolognesi, sino al 300% circa del capitale investito, sono stati sequestrati 100 kg. di marijuana, 30 kg. di hashish, suddivisi in circa 260 panetti, 500 gr. di cocaina pura con una percentuale del 90%, due pistole, tra cui una artigianale ricavata da un’arma a salve.
Il tutto è avvenuto dopo un’articolata e complessa indagine, condotta dal novembre 2017, dai militari della Compagnia Carabinieri di Borgo Panigale, coordinata dal Procuratore Capo di Bologna, dott. Giuseppe Amato e dai Sostituti Procuratori, dott. Flavio Lazzarini e dott. Marco Forte, condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, dott. Sandro Pecorella, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, permettendo di appurare l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere italo-albanese, finalizzata al traffico illecito e alla produzione di sostanze stupefacenti, nonchè alla detenzione e porto abusivo di armi, estorsione, lesioni personali e furto.
Le investigazioni hanno consentito, così, di accertare come tutti gli appartenenti all’organizzazione malavitosa, capaci di gestire periodiche importazioni di droga dall’estero, armati e pericolosi, operavano sia sul territorio italiano, dove veniva gestita la vendita al dettaglio, che su quello francese e spagnolo, con le basi di approvvigionamento dello stupefacente, presso i porti di Malaga, Valencia, Barcellona e Nizza.
Nel corso delle numerose trasferte all’estero, come informa una nota inviata in redazione dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, molti dei coinvolti si recavano frequentemente in casinò francesi, allo scopo di ripulire il denaro ricavato dalle attività di spaccio.
Sono stati accertati numerosi episodi in cui gli indagati si sono resi responsabili di pestaggi ed estorsioni perpetrati nei confronti di spacciatori al dettaglio e consumatori che non riuscivano a pagare i debiti contratti per l’acquisto dello stupefacente.
Infatti, in una circostanza, hanno prelevato e sequestrato uno dei pusher, che non era riuscito a pagare la droga acquistata, poichè era stato arrestato dai Carabinieri per detenzione di sostanze stupefacenti, e per alcune ore, nella sua autovettura, in un parcheggio di Castel Maggiore, è stato violentemente pestato con una mazza da baseball.
Pur avendo riportato lesioni giudicate guaribili in 40 giorni, non ha collaborato nelle indagini, negando i fatti per paura di ulteriori ritorsioni.
Un simile caso è avvenuto nelle stesse modalità nel quartiere San Ruffillo ed in altri i componenti della banda usavano addirittura le pistole per intimorire gli spacciatori insolventi.
Tra gli arrestati in flagranza, destinatario della misura cautelare, anche un albanese che, allo scopo di sottrarsi alla cattura, nel giugno 2018, per eludere un controllo si era nascosto sui binari della ferrovia in zona Ponte Samoggia.
Lo straniero, latitante dal 2010, già destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere per spaccio di stupefacenti emessa dal GIP di Bologna, aveva trovato sostegno ad Imperia dalla madre, dove aveva trascorso tranquillamente il periodo del Ramadan.
Tornato nel bolognese per continuare i suoi traffici illeciti, è stato tratto in arresto in flagranza nella sua abitazione di Zocca.
Dopo aver acquistato la droga, altri associati ne effettuavano il trasporto dividendosi su almeno tre autovetture, che si distanziavano di circa 5 minuti l’una dall’altra, al fine di allertare quella con la droga, di solito quella centrale e, poi, veniva depositata a Bologna in un garage in affitto, con regolare contratto.
È stato accertato anche, che i malfattori avevano realizzato una base di spaccio al dettaglio anche in un ristorante di Castel Maggiore, dove avevano ricavato, in alcune aree della cucina e della dispensa, in particolare nel reparto dolci, degli spazi per occultare la droga.
Tutti i dettagli, sono stati forniti durante una conferenza stampa svoltasi nella mattinata di oggi, in Emilia Romagna, presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.
Tra i presenti, nella foto, il Procuratore Capo, dott. Giuseppe Amato, il Colonnello Pierluigi Solazzo, Comandante Carabinieri Provinciale di Bologna, il Maggiore Elio Norino, Comandante Compagnia Bologna Borgo Panigale e il Tenente Riccardo Angeletti, Comandante Nucleo Operativo e Radiomobile Compagnia Bologna Borgo Panigale.
Rocco Becce
Direttore Editoriale