In Basilicata, a Potenza, si ritorna a parlare di politica, ma sopratutto di presunte corruzioni in un’indagine portata a termine dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano, guidata dal dott. Francesco Curcio, ancora in fase di svolgimento, come si legge in una nota stampa inviata in redazione.
Per reiterate ed illecite collusioni fra pubbliche amministrazioni, professionisti ed imprenditori, nella mattinata di oggi, giovedì 17 ottobre, sono state effettuate diverse perquisizioni ed è stata data esecuzione, ad un’ordinanza applicativa di 3 misure cautelari personali degli arresti domiciliari, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza nei confronti di tre persone.
Si tratta di P.D., Luogotenente della Guardia di Finanza della Compagnia di Potenza, addetto all’Ufficio “I” del Comando Regionale della GdF Basilicata, R.M.D.B.C., avvocato del Foro di Potenza e B.D.L., geometra, già componente dello staff del governatore della Regione Basilicata, e di M.P., attualmente consigliere regionale del centrosinistra, anche tra gli indagati, al quale è stato posto sotto sequestro il proprio cellulare.
Ad eseguire l’operazione, gli agenti della Squadra Mobile di Potenza, guidata dal dott. Donato Marano.
Allo svolgimento dell’attività investigativa, nell’acquisizione dei riscontri, ha collaborato anche il Nucleo di Polizia Econornico-Finanziaria della GdF di Potenza che ha fatto emergere anche la condotta delittuosa del Luogotenente che era responsabile del delicatissimo ufficio informazioni delle Fiamme Gialle che, per un totale di circa 10mila euro, sembra avesse venduto atti ed informazioni riservate.
Questo primo filone d’indagine ha consentito di delineare un quadro indiziario di indubbia gravità a carico degli indagati, in relazione a condotte di corruzione, corruzione in atti giudiziari, traffico di influenze illecite, reati commessi in un più ampio contesto di collusioni con pubblici ufficiali, capace di condizionare l’attività amministrativa della Regione Basilicata e di altre Pubbliche Amministrazioni.
Infatti, sono emersi atti di corruzione in denaro, da parte del legale, a favore delle altre due persone coinvolte, per ottenere informazioni riservate, da utilizzare per diversi scopi, utili per condizionare lo sviluppo di procedimenti amministrativi riguardanti una società facente capo all’imprenditore pugliese V.M.B., amministratore di una S.p.A., già beneficiaria in Basilicata, di un appalto di circa 100 milioni di euro.
Tra gli affari della società coinvolta è stato accertato anche il pagamento di una bustarella da 25mila euro per lo sblocco di una pratica e l’appoggio per la campagna elettorale del politico arrestato.
Insomma, ancora una storia legata al marcio e allo squallore politico è stata disvelata in un sistema di comunicazione fra gli indagati attraverso canali riservati, con contatti telefonici e successivi incontri, durante i quali sono state versate somme di denaro contante agli interessati che quantificheremo meglio alla prossima occasione.
Rocco Becce
Direttore Editoriale