Durante un’operazione antidroga denominata “Indica“, in Basilicata, a Venosa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, hanno tratto in arresto 5 persone, tre di origini calabresi, di 47, 33 e 27 anni e due di nazionalità marocchina, di 31 e 29 anni, finite nella “Casa Circondariale Antonio Santoro” del capoluogo lucano, e posto sotto sequestro una fabbrica al completo di sostanze stupefacenti.
I cinque sono ritenuti responsabili, in concorso, di coltivazione e produzione, ai fini di spaccio, di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Tre di loro sono stati bloccati e arrestati in flagranza di reato e, poi, gli altri due sottoposti a fermo di indiziato di delitto, sono stati catturati mentre tentavano di lasciare il potentino a bordo di un bus di linea, nel territorio di Ripacandida.
Tutti i dettagli della brillante impresa portata avanti negli ultimi giorni, sono stati forniti durante una conferenza stampa svoltasi nella mattinata di oggi, venerdì 18 ottobre, nella “Sala Briefing” del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, in via Pretoria 300.
Tra i presenti vi erano il Colonnello Nicola Albanese, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Potenza, il Ten. Colonnello Maurizio Laurito, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Potenza e il Capitano Alessandro Vergine, Comandante della Compagnia Carabinieri di Venosa.
Il blitz antidroga è stato condotto dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venosa.
Nel corso di un servizio perlustrativo, nello scorso week end, tra sabato e domenica, i militari, dopo attenti controlli eseguiti già precedentemente in collaborazione con i colleghi delle Compagnie di Melfi e Senise hanno individuato, su di un vasto terreno agricolo, di proprietà di un privato, su cui vi sono verifiche anche sugli eredi, 7 serre, dell’estensione di 3.200 mq circa, con annesso un grosso fabbricato rurale, non visibile da alcun punto delle vicine arterie stradali.
Lo scorso lunedì pomeriggio, ha consentito alle forze dell’ordine di scoprire lo stabilimento della droga, adibito anche al deposito delle infiorescenze della canapa indiana, alla loro essiccazione e imbustamento per la successiva commercializzazione.
Quindi, un luogo di sicuro rifugio, a riparo da occhi indiscreti, per gli operai, due dei quali, sorpresi mentre effettuavano operazioni di lavorazione e confezionamento dello stupefacente, bloccati, insieme ad un terzo complice che, invano, tentava di darsi alla fuga.
All’interno dell’immensa struttura, i Carabinieri hanno rinvenuto la catena di montaggio realizzata con attrezzature meccaniche e strumenti di laboratorio, oltre a 59 buste in plastica, termosaldate, contenenti 50 chilogrammi di marijuana ed altri 68, della stessa sostanza, in fase di essiccamento.
Proseguendo nelle verifiche, insieme al personale specializzato del Nucleo Investigativo di Potenza, i Carabinieri si sono addentrati nelle serre, quasi inaccessibili, poichè completamente saturate dalla presenza di 11mila piante, in fase di piena crescita e fiorescenza, dall’altezza compresa tra i 2 e i 3 metri, in grado di produrre complessivamente circa 16 tonnellate di fiori secchi di marijuana.
Infine, è stato accertato dagli investigatori che, la droga, una volta distribuita sul mercato, avrebbe fruttato proventi per almeno 700mila euro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale