Ancora brutte notizie dalle carceri lucane.
Nell’istituto penale di Melfi, nella serata di ieri, domenica 27 ottobre, un detenuto lucano 41enne, della provincia di Potenza, si è suicidato all’interno della propria camera di pernottamento, impiccandosi con un lenzuolo legato alle inferriate della finestra.
Soccorso immediatamente dal personale di Polizia Penitenziaria, nell’attesa dell’arrivo dei sanitari, l’uomo, in arresto cardiaco, è stato aiutato in ogni modo possibile.
Il medico e l’infermiera di turno, della struttura carceraria, hanno proseguito con le pratiche di rianimazione fino all’arrivo del personale del “118 Basilicata Soccorso”, che hanno potuto solo constatarne il decesso.
Pochi giorni prima, i poliziotti erano riusciti a salvare in extremis un detenuto colpito da infarto.
A Potenza, invece, nella “Casa Circondariale Antonio Santoro”, tre donne della Polizia Penitenziaria sono finite in ospedale dopo essere state aggredite da una detenuta di origine straniera, con evidenti problemi psichici, arrestata poco prima.
A dichiararlo, in un comunicato stampa inviato in redazione, è la segreteria regionale della “Uilpa Polizia Penitenziaria“.
“Il personale di Polizia Penitenziaria – si legge anche nella nota – nonostante continui a lavorare sotto stress per la carenza di unità, con turni massacranti, doppi e tripli posti di servizio da ricoprire, manifesta sempre professionalità e abnegazione al fine di assicurare la massima legalità all’interno delle mura carcerarie”.
“Oramai è un vero bollettino di guerra nelle carceri italiane – aggiunge il sindacato di categoria – infatti, da tempo si manifestano eventi critici di ogni genere, che vanno da gesti di autolesionismo, autosoppressivi ed aggressioni per futili motivi ai Baschi Azzurri, questo solo perchè, forse, sono le prime persone con cui hanno contatto i detenuti che sfogano la propria rabbia per le difficili condizioni di vita detentiva, anche a seguito del sovraffollamento carcerario, che è un fattore principale di negatività per raggiungere le finalità e gli obiettivi trattamentali sanciti dall’art. 27 della nostra Costituzione”.
“È evidente – conclude la nota con la massima solidarietà ai poliziotti – che il sistema carcerario italiano sta rivivendo momenti difficili, dove ad oggi, quello che preoccupa tutti, è l’assenza di coloro che hanno responsabilità gestionali a carattere nazionale”.
Rocco Becce
Direttore Editoriale